La Reggiana è in piena emergenza. Col Cesena serve una prova super
Falcidiati dall’influenza i granata ospitano i romagnoli in un derby molto sentito. Le vittorie di Cittadella e Samp infiammano la lotta per ottenere la salvezza. Calcio d’inizio alle 15
Reggio Emilia Si usa dire: “il cuore oltre l’ostacolo”. Oggi alla Reggiana contro il Cesena (ore 15) serve proprio quell’identità e quel senso di appartenenza che il mister Viali con orgoglio ieri ha invocato: «Ci sentiamo di rappresentare il nostro popolo e in virtù di questa identità faremo la nostra battaglia». È un discorso alla Braveheart, frutto delle difficoltà dovute alle classifica per i risultati maturati sugli altri campi che rendono indispensabile fare punti e per le tante assenze che hanno ridotto al minimo l’organico granata. L’influenza ha tolto dai convocati Libutti, Reinhart, Stulac, Portanova e Marras, oltre a Pettinari per un problema tendineo. A questi occorre aggiungere Rozzio, Motta e Brekalo. Per la prima volta sono convocati diciannove giocatori. La Reggiana, però, nelle difficoltà e quando è stata spalle al muro è sempre riuscita a dare il meglio di se, proprio perché è tipico dei reggiani saper soffrire. Sarà così anche in questo campionato perché la salvezza dovrà essere conquistata punto dopo punto, sudata fino all’ultima giornata. Di questo occorre prenderne atto e tenerne conto senza cadere nell’errore di tirare le somme dopo una sconfitta o un successo. Ormai l’abbiamo capito: questo è un campionato di sofferenza per tutti e chi avrà nervi saldi e cuore caldo ne potrà uscire indenne. I risultati di ieri pomeriggio lo confermano: la vittoria di Cittadella, Sampdoria e Cosenza rendono la classifica ancora più corta ed equilibrata.
Dopo il successo sul Palermo i granata avevano sei punti di vantaggio sui play out, oggi questo margine si è ridotto a un solo punto. Sarà così fino alla fine, c’è da scommetterci. Una classifica dove dodici o tredici squadre, nessuna esclusa, con due sconfitte di fila possono ritrovarsi in zona pericolo. È in questo contesto che la sfida col Cesena assume una valenza straordinariamente importante. È per questo motivo, come ha rimarcato bene l’allenatore, non c’è tempo di piangersi addosso per le assenze, anzi. Chi sarà chiamato in causa dovrà mettere ancora di più quel furore agonistico che è diventata una caratteristica della Reggiana. Va anche detto che le assenze sono certamente importanti ma l’organico della Reggiana è nelle condizioni di poterle fronteggiare. L’assenza di Libutti porrà un problema di sostituzione a sinistra ma tra Sosa (favorito) e Fiamozzi l’alternativa è di categoria. Mancherà Portanova ma l’invocato Maggio e il subentrante Girma sono all’altezza della situazione. Non ci si deve fasciare la testa e come ha rimarcato Viali: «Al termine della partita nessuno si ricorderà delle assenze ma di ciò che abbiamo fatto in campo».
La sfida col Cesena era già di per se incandescente e ricca di ostacoli per la forza offensiva degli uomini di Mignani e per la stessa necessità di fare punti per uscire da una situazione critica che lo potrebbe far precipitare nella zona pericolo. Il Cesena in trasferta ha racimolato solo 8 punti sui 30 che vanta in classifica e soprattutto nelle ultime dieci partite ha conquistato otto punti.
Un avversario che ha facilità nell’andare in gol, anche se il suo bomber Shpendi non segna da nove partite tanto che ha il quinto miglior attacco. Il rovescio della medaglia è però una difesa che ha sempre subito almeno un gol tranne in tre partite: Brescia, Sudtirol e Cittadella. Questi elementi devono indurre la Reggiana a capire che deve rimanere in partita anche alle prime difficoltà o se passerà in svantaggio.
Non deve compromettere il match ma stare sul pezzo perché contro il Cesena può succedere di tutto. L’altro salto di qualità deve essere nel non concedere gol “facili” agli avversari ma soprattutto essere concreta per trasformare in gol le occasioni che crea. Come usa dire il mister Viali: occorre migliorare nelle due aree.