«La Reggiana può battere tutti, ma deve stare attenta al Cesena»
L’analisi di Roberto Cevoli, doppio ex che si sbilancia
Reggio Emilia Roberto Cevoli da giocatore ha militato nel Cesena e nella Reggiana ma è entrato nella storia del calcio sammarinese per la sua epica impresa di conquistare da Ct la prima vittoria dopo 20 anni nella trasferta contro il Liechtenstein, che ha consentito alla nazionale di San Marino di conquistare la Nation League. Un record per la piccola nazionale del Titano che grazie a questo exploit, avrà la possibilità, per la prima volta nella sua storia, di giocarsi il Mondiale. «Mi stanno prendendo le misure per farmi una statua – scherza Roberto Cevoli – da mettere nella piazza di San Marino».
Domenica si gioca Reggiana-Cesena, cosa le suggerisce questa sfida?
«È certamente una partita importante per entrambe le squadre perché arriva in una fase delicata del campionato». Entrambe sono reduci da una sconfitta che ha lasciato l’amaro in bocca: la Reggiana a Bolzano col Sudtirol, il Cesena a Catanzaro. «Il Cesena sta vivendo un momento poco positivo. In trasferta fa molta fatica perché ha conquistato solo otto punti vincendo solo a Cittadella e a Genova con la Sampdoria e poi due pari con Palermo e Salernitana. Viene da un periodo negativo: 8 punti nelle ultimi 10 partite, per cui la Reggiana troverà un Cesena affamato e desideroso di fare risultato. Inoltre al Manuzzi avranno un calendario complicato contro Pisa, Salernitana, Spezia, Juve Stabia».
La Reggiana non è da meno, anche perché fatica nei confronti diretti.
«È vero ma la Reggiana è una squadra che può vincere contro chiunque perché ha qualità. Anche nelle sconfitte come a Salerno e Bolzano, riesce a disputare delle buone prestazioni. Alla lunga questo atteggiamento paga».
Prevarrà la voglia di vincere o la paura di perdere?
«Come sempre in questo campionato di serie B la ricetta è muovere la classifica per avere continuità di risultati. Il che significa che se non posso vincere l’importante è non perdere. La Reggiana, però, ha un fattore in più: il pubblico. Giocare a Reggio Emilia, in quello stadio, ti dà una grande carica. Non è da meno il Manuzzi, ovviamente ma domenica si gioca al Giglio. Sì, perché per me rimane il Giglio».
C’è qualche giocatore che le piace in modo particolare?
«I giovani di qualità e di prospettiva. Vergara, Sersanti, Ignacchiti, Lucchesi, Maggio sono ragazzi interessanti che danno alla squadra vivacità, brio e agonismo. Mancano di esperienza e qualche volta la pagano, forse servirebbero anche dei giocatori come Cigarini che sanno gestire i momenti della gara». Il Cesena ha subito 34 gol di cui 20 in trasferta e ha la quinta peggior difesa del campionato. «Oltretutto è stato ceduto Curto e non è stato sostituito per cui nel pacchetto difensivo sono un po’ corti».
La Reggiana paga l’assenza di Paolo Rozzio?
«L’esperienza conta».
Il rovescio della medaglia è che il Cesena ha il quinto miglior attacco della serie B. Cosa ne pensa?
«Shpendi non si discute. È stato preso La Gumina che io lo vedo più come trequartista e di gol ne fa pochi. Kargbo non l’avrei ceduto». Si dice che il tecnico Mignani sia in discussione. «È molto criticato. Il Cesena era partito bene ma ora è in flessione e fuori casa fatica».
Del mister granata Viali cosa ne pensa?
«William mi ha fregato la panchina del Cesena e per questo mi sta antipatico. È una battuta, naturalmente». Come sono andate le cose? «Quando il Cesena esonerò Modesto in lizza per sostituirlo c’ero solo io, almeno questo mi aveva detto il ds Pelliccioni con cui sono amico da 50 anni. Alla fine, invece, presero Viali».
Viali fece però bene a Cesena.
«Assolutamente. Aveva però anche una squadra molto importante».
Tornando al suo ruolo di Ct del San Marino: pensa di poter andare al Mondiale?
«È già una grande soddisfazione poter giocare a marzo le qualificazioni per un Mondiale. Abbiamo una minima possibilità seppur remota: siamo dodicesimi in una classifica di ripescaggio avendo vinto la Nation League. Se le undici squadre che ci precedono si qualificano direttamente possiamo essere ripescati. Ma deve succedere un miracolo».
Ha mai sognato di allenare una nazionale che si gioca la qualificazione al Mondiale?
«Speravo di poter allenare un giorno la nazionale di San Marino ma giocare per un Mondiale è tanta roba. Non pensavo nemmeno di vincere la Nation League, quindi mai dire mai». Anche allenare la Reggiana? «Esatto: mai dire mai». © RIPRODUZIONE RISERVATA