Gazzetta di Reggio

Il caso

Ferito col taser a Ferrara, la polemica: «E’ pericoloso e da vietare»

Stefano Ciervo
Ferito col taser a Ferrara, la polemica: «E’ pericoloso e da vietare»

I Cittadini del Mondo dopo il caso del giovane di colore colpito alla testa

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Ferrara L’utilizzo del taser continua a suscitare polemiche, soprattutto dopo l’episodio di qualche sera fa nel corso del quale i carabinieri hanno dovuto impiegare il dispositivo a impulsi elettrici per fermare un giovane nigeriano violento, colpendolo dietro all’orecchio: un frammento rimastogli in testa è stato estratto con un intervento neurochirurgico. A riaprire il dossier taser è stata l’associazione Cittadini del Mondo: «Nonostante le ripetute rassicurazioni delle autorità locali, delle forze dell’ordine e dei produttori stessi sulla “massima sicurezza” dello strumento - ha messo per iscritto - le nostre preoccupazioni rimangono: soprattutto perché, stando alle notizie riportate dai giornali locali, sembra essere usato quasi esclusivamente contro persone di origine immigrata, in particolare persone di colore». Per questo, è la conclusione dei Cittadini del Mondo, «chiediamo che venga messo fino all’uso di quest’arma pericolosa nella nostra città, prima che si verifichi una tragedia che tutti vogliamo evitare».
I casi
Il taser è una pistola a impulsi elettrici che viene usata, a Ferrara, dalle forze dell’ordine, ormai da diversi anni su indicazione ministeriale, e dalla Polizia locale, che ha appena concluso una sperimentazione avviata l’anno scorso per volere del Comune. Oltre al caso dei giorni scorsi, dalle cronache emergono tra gli altri un 19enne che, nell’ottobre scorso, era andato in escandescenza dopo un controllo per mancato pagamento del biglietto del bus (nazionalità non specificata); un cittadino nigeriano che, nell’aprile scorso, aveva posto resistenza durante un controllo; un 44enne peruviano colpito nel novembre 2023; un giovane colpito in zona stazione e caduto a terra, episodio ricordato proprio da Cittadini del Mondo.
Le reazioni
La vicenda più recente coinvolge inevitabilmente i rappresentanti della Polizia locale che in questi giorni deve appunto decidere se rendere permanente l’utilizzo del taser, in questi mesi portato in strada da una decina di agenti volontari. «Ci risulta che non sia stato portato fuori con regolarità, certo non sette giorni su sette - dice Marco Blanzieri, segretario provinciale della Funzione pubblica Cgil - Di sicuro il fatto dell’altro giorno conferma la pericolosità di quest’arma, che infatti viene impiegats solo dopo un adeguato periodo di formazione. Pensiamo solo a cosa può succedere se il dardo s’infila in un occhio. Siamo assolutamente contrari ad un utilizzo estensivo e men che mai ad imporne l’impiego agli agenti». Di parere opposto Luca Falcitano, responsabile regionale Sulpl, il sindacato autonomo della Polizia locale: «La sperimentazione è terminata con effetto positivo, come del resto a Piacenza, non sono segnalati episodi particolari o problemi. Non credo proprio che il taser venga utilizzato solo contro una determinata categoria di persone, gli operatori non hanno nemmeno il tempo di badare al colore della pelle dei soggetti alterati. Pensiamo vi sia assoluta necessità di mantenerlo e anzi di ampliarne l’utilizzo anche agli altri comandi di Polizia locale della provincia». Resta il fatto che, trattandosi di un’arma a tutti gli effetti, dovrebbe valere il diritto all’obiezione riconosciuto proprio dal tribunale di Ferrara per quanto riguarda il revolver in dotazione alla Locale.