Gazzetta di Reggio

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Olivetti, che passione: ecco il museo di macchine da scrivere

di Laura Solieri
Olivetti, che passione: ecco il museo di macchine da scrivere

La collezione di Renato Zavatti a Staggia di San Prospero

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SAN PROSPERO. Ha cominciato riparando una macchina da scrivere e poi, nella sua lunga carriera, ha visto tutta l’evoluzione tecnologica che le riguarda: Renato Zavatti, classe 1951, di Staggia di San Prospero, appassionato di elettronica sin da giovanissimo, a 17 anni ha iniziato a lavorare per la concessionaria Olivetti di Mirandola e ancora oggi, che è in pensione dal 2018, continua a tenersi sempre aggiornato sull’argomento. E non finisce qui: nel 2019, Zavatti, nella sua Staggia, in via Chiesa 15, ha aperto il museo Olivetti Story, uno splendido spazio di 180 mq concesso gratuitamente dalla parrocchia, dove è possibile ammirare ben 328 esemplari di tutti i tipi, di cui 270 sono Olivetti: macchine da scrivere e calcolatrici, telescriventi/sistemi di scrittura, macchine contabili/computer e macchine da tutto il mondo.

Orgoglio e passione

«Si tratta di una collezione privata che ho messo insieme in 40 anni – racconta con orgoglio e passione Renato – Questa azienda, fondata da Olivetti nel 1908 a Ivrea, fu la prima fabbrica nazionale di macchine da scrivere, e in questi locali ho allestito una mostra permanente con ingresso ad offerta libera, dove mi rendo disponibile per visite guidate sia per i cittadini che per le scuole, per condividere quello che credo sia un patrimonio storico e di conoscenza molto interessante e curioso».

La collezione

Ci sono macchine da scrivere e calcolatrici anche molto datate (la più vecchia è del 1882); tra le curiosità, una macchina che scrive in Giapponese, una in Braille per persone non vedenti, una del 1943-45 con il carattere speciale “SS” che veniva usata dalle SS naziste, e c’è anche la macchina da scrivere più antica del mondo. E ancora: in esposizione, anche la M1 prima macchina da scrivere Olivetti del 1911, la Lettera 22 resa famosa dal giornalista Indro Montanelli (esposta al MoMa di New York) e facendo un salto temporale, in primo piano spicca anche la Programma 101, «considerato il primo personal computer inventato nei laboratori Olivetti nel 1965, ben otto anni prima degli americani Bill Gates e Steve Jobs, utilizzata anche dalla NASA per i calcoli delle orbite lunari nella missione Apollo 11 - sottolinea Zavatti mostrandoci altre curiosità, questa volta tra le calcolatrici meccaniche manuali, elettromeccaniche ed elettroniche - Il progetto della maggior parte di queste è del genio meccanico Natale Capellaro entrato in Olivetti come semplice operaio e poi, negli anni Sessanta, diventato direttore generale tecnico e insignito della Laurea honoris causa all’Università di Bari in Ingegneria Meccanica. Tra tutte, spicca la super calcolatrice meccanica Logos 27/2, esposta senza carrozzeria, che mostra la miriade di pezzi di cui è composta».
Per prenotare una visita guidata è possibile contattare il 340 63 557 54.

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