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Il caso

Rubiera, il sindaco contro Iliad per il sito della nuova antenna: «Chiedevamo il confronto, ci avete ignorato»

Adriano Arati
Rubiera, il sindaco contro Iliad per il sito della nuova antenna: «Chiedevamo il confronto, ci avete ignorato»

Il Comune aveva detto no in un parcheggio perché troppo vicino alla Casa della salute, ma la società di telefonia è andata a chiedere a un privato. Dura lettera pubblica di Emanuele Cavallaro che si firma «probabile vostro ex cliente»

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Rubiera Una nuova antenna telefonica Iliad sorgerà a Rubiera in via Emilia Est 23, in uno spazio messo a disposizione da un privato, dopo che la compagnia avrà completato le varie fasi burocratiche. In precedenza, sempre Iliad aveva chiesto al Comune di Rubiera il permesso di costruire nel parcheggio del centro sociale di via De Gasperi, e l’amministrazione aveva opposto un rifiuto, pensando alla vicinanza con la rinnovata Casa della Salute. Iliad ha quindi deciso di cercare un’altra sistemazione, trovandola in via Emilia Est 23. Una mossa non apprezzata dal sindaco Emanuele Cavallar dato che l’ente aveva avanzato la disponibilità a un confronto condiviso per individuare uno spazio adeguato.

«Tutto regolare, naturalmente. Fanno queste operazioni in base ad una norma nazionale che consente loro, rispettando i limiti sull'inquinamento elettromagnetico, di installare antenne praticamente dove vogliono: in questo caso, hanno trovato un privato che gli vende o affitta il terreno», precisa il primo cittadino. Ma non finisce qui: la normativa in materia «prevede che a queste procedure sia data evidenza pubblica e che i cittadini interessati possano presentare le loro osservazioni: per questo motivo abbiamo pubblicato in evidenza sul sito le modalità con cui presentarle, visto che immagino che quanti abitano lì accanto abbiano il diritto di essere informati ed eventualmente di muoversi di conseguenza nei confronti della società, presentando le proprie considerazioni», spiega Cavallaro. Il quale ha poi inviato a Iliad una lettera in cui firma «probabile vostro ex cliente». Un messaggio chiaro per una missiva in cui si ripercorre la trattativa per l’antenna in via De Gasperi, a cui «avevamo opposto un cortese e fermo diniego, dato che lì c’è proprio una struttura sociosanitaria come la Casa della Salute che le norme tutelano specificatamente. Avevamo dato la nostra disponibilità ad un confronto per individuare le migliori soluzioni per le vostre strutture che, sappiamo bene, vengono realizzate in forza di una legge nazionale». Ma, continua, «di questo confronto, invece, non c’è traccia. Vi siete evidentemente rivolti semplicemente al mercato, ignorando la nostra disponibilità. Sappiamo bene che realizzerete strutture che rispettano le norme sull’inquinamento elettromagnetico attuali, su cui non è potere dell’amministrazione porre alcun veto». Allo stesso tempo, «siamo tuttavia sicuri che saremmo stati in grado di proporvi soluzioni urbanisticamente migliori: prendo atto con rammarico di come operate. Non mancherò di farlo notare in ogni sede e di adoperarmi perché nelle sedi deputate queste norme cambino e possano portarvi a spostare gli impianti collocati in maniera ostile alle comunità».  

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