II Gran Gala Punkettone dei CCCP riemoziona i fan riuniti al teatro Valli
Il gruppo alla prima nazionale dello spettacolo di musica e parole
Reggio Emilia Così, ad un anno e mezzo da quel 22 e 23 ottobre 2023, oramai concerti storici (quelli che non possono che strapparti un orgoglioso «io c’ero!»), l’altra sera i CCCP – Fedeli alla Linea si sono ritrovati sul palcoscenico di teatro Valli di Reggio Emilia a presenziare alla proiezione del filmato che racconta quei momenti ossia il Gran Gala Punkettone.
A seguire, eccoli di nuovo Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur che salgono sul palcoscenico per l’avvio della Cerimonia Pubblica, primo atto di commiato e ringraziamento da parte loro.
Se nell’ottobre 2023 Lindo e Annarella sono arrivati dal fondo della platea avvolti da una nuvola di vapore lucente, l’altra sera sono usciti alla stessa maniera. Ed era come se il film – davvero ineccepibile, va detto, la regia di Fabio Cherstich – proseguisse senza soluzione di continuità fino al termine, con i due scenari, quello dell’anno scorso e quello dell’altra sera, perfettamente l’uno dentro l’altro.
Così si sono dileguati mentre il pubblico, in piedi in un teatro gremito, li applaudiva con solennità e quindi senza esagerare come rumore.
Il momento clou, davvero un coup de theatre, appena prima di uscire, ci hanno regalato una delle strofe più belle mai scritte da Giovani Lindo Ferretti nel brano che chiude l’ultimo album dei CCCP, “Epica Etica Etnica Pathos” prima che il gruppo si sciogliesse, vale a dire: Annarella.
Preghiera, sussurro, grido: la canzone è magnetica in tutte le versioni, da quella originale alle rivisitazioni fatte con i CSI e poi nell’album “A cuor contento”.
Protagonisti – rubando le definizioni alla scrittrice Daria Bignardi – la chitarra grattugiata di Massimo Zamboni e l’urlato declamante (definizione perfetta) di Giovanni Lindo Ferretti. “Lasciami qui, lasciami stare, lasciami così, non dire una parola che non sia d’amore…”.
Indubbiamente ci stava alla perfezione e, sarà stata la circostanza, ma mai abbiamo sentito Lindo così espressivo, poetico e duro al tempo stesso.
L’ultimo atto la cerimonia di commiato, che si è aperta con la vista sulle bandiere degli Stati che gravitavano attorno all’Unione Sovietica negli anni ’80 (che cerimonia sarebbe stata, del resto, senza le bandiere?).
E questo era quando nacquero i CCCP: reggiani doc ma concepiti a Berlino, rinati al mondo nell’Emilia paranoica degli anni ‘80, crollati assieme al Muro e che l’anno scorso sono ritornati, a 40 anni dall’uscita del loro primo EP “Ortodossia”.
Sono ritornati con l’impeccabile Gran Gala Punkettone e la mostra Felicitazioni oramai mitica che ha sbancato.
Ma è davvero conclusa ci chiediamo? Per la precisione l’altra sera sembrava la fine, in realtà era l’inizio della fine: in estate, i quattro saranno sulla strada per un ultimo tour che comincerà il 30 giugno da Roma.l