Gazzetta di Reggio

La stagione del Piccolo Teatro riparte con la “Ballata per la Katër i Radës”

La stagione del Piccolo Teatro riparte con la “Ballata per la Katër i Radës”

Venerdì sera sul palco a Sant’Ilario anche il violoncellista Redi Hasa

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Sant’Ilario d’Enza Primo spettacolo del nuovo anno venerdì sera (ore 21) al Piccolo Teatro in Piazza nell’ambito della stagione 2024-2025 del Teatro l’Attesa. Va in scena la “Ballata per la Katër i Radës”, una produzione Compagnia Factory. Lo spettacolo è uno Stabat Mater da vivere col fiato sospeso e si distingue per una scenografia suggestiva e toccante, una drammaturgia sorprendente e, accanto alla bella recitazione degli attori, per la magia delle musiche di Redi Hasa, violoncellista e compositore noto come partner di Ludovico Einaudi e di altri grandi musicisti e per aver recentemente firmato la colonna sonora del film su Celine Dion. Lo spettacolo sarà in replica per le scuole sabato 11 gennaio alle 10.

Il naufragio della nave albanese Katër i Radës (28 marzo 1997) inaugura tristemente l’epoca degli esodi, e delle morti, nel Mediterraneo nella nostra storia recente. Come scriveva Alessandro Leogrande, la tragedia della Kater I Rades «è stata uno spartiacque nella storia recente del Mediterraneo». La cosiddetta “tragedia del Venerdì Santo” è avvenuta nel Canale d’Otranto con la nave albanese che entrò in collisione con la corvetta Sibilla della Marina Militare Italiana: morirono oltre cento persone, soprattutto donne e bambini stipati in coperta, di cui furono recuperati 81 corpi, mentre altri non sono mai stati trovati. Dopo di allora, quella storia ha continuato a ripetersi divenendo la triste storia comune del Mediterraneo, dei confini serrati dell’Europa e delle morti in mare.

Negli anni, è stato oggetto di diversi lavori di inchiesta e narrazione. Tuttavia, vi è ancora la necessità di approfondire il racconto delle singole vicende che compongono il fatto collettivo, di recuperare il contesto specifico che ha mosso quelle partenze - la sanguinosa guerra civile albanese del 1997 - di dare il giusto riconoscimento e valore all’individualità di ogni storia, che ha «il diritto di essere raccontata».

Le storie di due “bambini del 1997” si intrecciano nelle voci di Elvis e Lindita, partiti dal Sud dell’Albania per mettersi in salvo dall’impazzimento di un Paese in preda alla guerra civile. Palazzi pubblici divelti mattone dopo mattone, il crac finanziario, i kalashnikov con cui si spara, la fuga, il viaggio che ricorda quello di Pinocchio nella pancia di una balena. Elvis e Lindita, bimbi del ’97 sono tra i protagonisti delle cronache giornalistiche della tragedia della Katër i Radës le cui tracce reali si intersecano all’opera di invenzione.

Divengono qui l’occhio attraverso cui guardare questa storia, simbolo catartico del primo grande naufragio del Mediterraneo con cui non abbiamo mai finito di fare i conti. Lambisce il racconto il mito di Kuçedra, evocato da un coro di uomini e donne albanesi, il mostro acquatico simbolo del caos primordiale - il quale torna nelle narrazioni di ogni tempo nelle vesti di Drago, Leviatano, essere demoniaco - e del Dragùa, il bambino eletto, nato per combattere e sconfiggere Kuçedra. Attraverso l’incastro tra cronache e leggende, biografie e storie collettive le vicende dei passeggeri della Katër i Radës vengono riportate alla luce e trascese: gocce nel mare dell’eterno cammino dell’umanità, nella necessità di un approdo sulla terraferma, in salvo dal “mostro”.

Info e prenotazioni: 328/6019875-328/9071004 info@teatrolattesa.it. Biglietti: 12 euro, 10 i ridotti, 8 per i tesserati Cisl.l

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