Rossana Casale in concerto con il progetto “Almost Blue”
L’appuntamento al teatro San Prospero di Reggio Emilia
Reggio Emilia Nel linguaggio comune, il blu è il colore della malinconia e della speranza. Dal sentimento blu nasce il blues, quello che ha le sue radici nei canti degli schiavi dei campi di cotone, nella speranza di libertà e di rivalsa. «Il blues è più di un colore, è un gemito di dolore, il sapore del conflitto, un ritornello triste ma anche un gioco a cui gioca la vita»( All blues-Kind of Blue M. Davis 1959).
“Almost Blue” è il nuovo progetto di Rossana Casale, che farà tappa giovedì 12 dicembre (ore 21)al Teatro San Prospero. Ed è il colore blu, metafora di spiritualità e trascendenza, di tranquillità e del silenzio, della contemplazione, il concept del nuovo progetto di Rossana Casale.
«Qualche mese fa, mentre facevo una lunga passeggiata sul mare, in una giornata di quelle dove non sai dire come stai veramente – racconta la Casale – osservando l’incontro netto tra acqua e cielo, mi sono ritrovata a cantare tra me e me il brano Blue Skies di Irvin Berlin e di conseguenza a scorrere con la mente tutti i brani jazz che all’interno del loro titolo o testo nominassero la parola blue. Dalle ballads più malinconiche come Little girl blue, che cantava Nina Simone nel suo primissimo album del ’59 o Am I blue portata al successo da Ethel Waters, a Almost Blue di Elvis Costello cantata dalla voce di velluto di Chet Baker, Blue in green, brano mistico di Miles Davis, ai brani più carnali e astratti come Afro Blue di Coltrane o divertenti come Blue Rondo a la Turk di Dave Brubeck che anche Al Jarreau ha portato a successo negli anni 80’ giocando sul testo stesso. Me ne sono venuti in mente tantissimi. Così mi è nata l’idea di creare un lavoro interamente volto a sviscerare quella parola così giustamente rivolta al jazz e al musicista che la libera dalle sue prigioni che la vogliono solo triste. Non è solo così».
Rossana Casale sceglie i brani che il jazz ha dedicato a “The color of colors”, come lo definiva Miles Davis e crea il suo nuovo progetto in-jazz aggiungendo l’inedito “Shades of blue”, scritto a quattro mani con il musicista Luigi Bonafede. Un ritorno al jazz più puro, quello della Casale, dopo diversi anni (Jazz in me 1994, Billie Holiday in me 2004), nonostante lo stesso jazz abbia sempre fatto da casa ai suoi album. Con lei grandi jazz men con lunghe carriere in Italia e all’estero, musicisti eccelsi che tornano dal suo passato e con i quali ha condiviso album e tour. Sono Carlo Atti al sax tenore, Luigi Bonafede al pianoforte, Enzo Zirilli alla batteria e, nuova conoscenza, Alessandro Maiorino al contrabbasso.l
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