Gazzetta di Reggio

Martedì 12 novembre

Giuseppe Battiston al teatro Boiardo di Scandiano

Giuseppe Battiston al teatro Boiardo di Scandiano

In scena con lo spettacolo “La Valigia. In viaggio con Dovlatov” per la regia di Paolo Rota

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Scandiano Il secondo titolo nel cartellone del Boiardo, martedì 12 novembre (ore 21), è “La Valigia. In viaggio con Dovlatov” con la regia di Paolo Rota. Giuseppe Battiston in maniera dissacrante e ironica dà voce al romanzo omonimo del giornalista e reporter russo Sergei Dovlatov pubblicato nel 1986. È la storia della sua emigrazione in America che si svela attraverso racconti autobiografici per dare occasione al passato di fluire in una narrazione nostalgica. La valigia, così personale e unica, diventa metafora della diasporica condizione umana: emigranti dello spazio e del tempo. Emigriamo dalla nostra giovinezza, da un passato fatto di persone, immagini, episodi e sentimenti che il ricordo ha la forza di immortalare e resuscitare.

Il pubblico si troverà a giocare insieme a Battiston per scoprire che il sentimento che muove Dovlatov non è solo la libertà, ma qualcosa di più profondo. In un continuo passaggio tra presente e passato, lo spettacolo usa come dispositivo narrativo ed evocativo uno studio radiofonico, ricostruito dallo scenografo Nicolas Bovey. In questo contesto, l’attore friulano evoca la storia di Dovlatov: personaggi riemergono dalla memoria, uomini e donne raccontati con il filtro della distanza, della distorsione e della comicità, il monologo diventa via via popolato da più interpreti. Scomparso nel 1990 non ancora cinquantenne, il giornalista-scrittore russo Sergei Dovlatov vide le sue opere pubblicate negli Stati Uniti e in Europa dopo il 1978, anno in cui emigrò a Vienna, e da lì a New York, dove raggiunse la moglie e la figlia, divenendo redattore del giornale New American. Prima di allora i suoi romanzi erano circolati in Unione Sovietica come copie clandestine. “La valigia”, pubblicata nel 1986, riguarda proprio la sua esperienza di emigrante, raccontata con toni dissacranti. Emigrando dall’Unione Sovietica, il protagonista porta con sé una valigia, nella quale ripone alcuni oggetti. Arrivata col suo proprietario in America, la valigia resterà sigillata e riposta in un armadio per alcuni anni. Una volta aperta, ogni oggetto in essa riposto farà affiorare un ricordo.l © RIPRODUZIONE RISERVATA