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Cosa fare nel week end a Reggio Emilia e provincia

Cosa fare nel week end a Reggio Emilia e provincia

Dalla Fiera di Brescello alle feste della castagna, ecco una selezione di eventi

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1. Brescello in fiera 

A Brescello, la tradizionale fiera continua a regalare momenti di festa e attrazioni per tutti, con un calendario ricco di eventi e mercati che proseguiranno fino al 3 novembre.  La giornata di sabato 2 novembre vedrà l'apertura, fin dalle 9 del mattino, del Mercato Straordinario di Brescello. Le vie della cittadina si riempiranno di bancarelle, offrendo una varietà di prodotti e articoli tipici che spazieranno dall'artigianato locale agli oggetti unici per chi desidera fare acquisti in un'atmosfera vivace e accogliente.  Domenica 3 novembre, a partire dalle 9, sarà la volta del Mercatino dell'Artigianato e dell'Ingegno a cura di M&B Group. Gli amanti dell'handmade potranno trovare articoli originali, oggetti di design, e pezzi d'arte creati da artigiani locali, dando un'opportunità a visitatori e residenti di scoprire e sostenere la creatività e il talento del territorio. Per tutto il periodo della fiera, ogni giorno sarà presente un Luna Park, pensato per grandi e piccini. Le giostre e i divertimenti animeranno la festa, offrendo momenti di svago per le famiglie e rendendo la fiera un evento imperdibile per tutte le età. La fiera si concluderà domenica 3 novembre, dopo un weekend che avrà trasformato Brescello in un punto di incontro per appassionati di mercatini, famiglie e curiosi. L’atmosfera della fiera, unita alla varietà di eventi, promette di lasciare un ricordo vivace e festoso nella comunità e nei visitatori.

2. Festa della Castagna a Vetto

Domenica 3 novembre Vetto ospiterà la festa della castsagna, giunta alla sua ottava edizione promossa dalla Pro Loco con il Comune e le associazioni della zona. Partita nel 2014, la festa della castagna a Vetto si è fermata solo nel periodo del Covid. L'appuntamento è dalle 10 alle 18 nelle piazze principali vettesi. Le associazioni e le Pro Loco del territorio cureranno in piazza Marconi dei banchetti gastronomici in cui si potrà assaggiare sia piatti da mangiare in piedi sia pietanze vere e proprie, sempre all'insegna della tradizione. Si potrà scegliere tra le classiche caldarroste, le frittelle di mele, gnocco fritto, casagai e cappelletti in brodo. A fianco, ci sarà il classico mercatino dell'artigianato, unito a quello dei prodotti tipici appenninici, dai formaggi al miele e alle castagne. Non mancheranno poi animazioni musicali, il trenino panoramico e la possibilità di effettuare salite su una mongolfiera assicurata al suolo.

3. Festa della Castagna a Cortogno

Dopo tanta attesa, per rinvii dovuti a lutti, maltempo e ritardi nella caduta della castagna domenica arriva finalmente anche l’edizione 2024 della festa del marrone di Faieto a Cortogno di Casina, titolata alla zona boschiva non lontana dal paesino, celebre proprio per la qualità dei castagneti. A Cortogno, sede della manifestazione del Faieto, domenica 3 novembre si parte alle 11 con i mercatini e le animazioni, gli stand gastronomici con marroni e caldarroste nostrani, vin brulé, gnocco fritto e prodotti tipici dell’Appennino Reggiano. Dalle 12.30 si potrà mangiare nel tendone delle feste con un menù fisso con casagai, polenta con panna, salsiccia, selvaggina, spezzatino e torte casalinghe. I posti sono limitati, la prenotazione obbligatoria al numero 327/7830733, anche con messaggi WhatsApp. Nel pomeriggio si potrà poi assistere al concerto itinerante degli Ottoni Matildici e alla realizzazione in diretta dei ciccioli di maiali, che verranno preparati e fatti bollire nel corso dalla giornata dagli esperti norcini della zona di Cortogno. Alle 15.30, poi, nel sagrato della chiesa si potrà assistere a “Il re formaggio”, una narrazione di Valeria Ronchini dedicata alla storia del più celebre dei formaggi, il Parmigiano Reggiano.

4. Festa di San Martino a Fabbrico 

Bancarelle, stand gastronomici, mercatino dell’artigianato e degli hobbisti, folklore, negozi aperti e tanto altro. Domenica 3 novembre in centro a Fabbrico torna la festa di San Martino organizzata dalla Proloco con il patrocinio del Comune. Si tratta del primo appuntamento di stagione, un’anticipazione delle iniziative invernali, che darà la possibilità di trovare nella mostra-mercato oggetti da regalo e pensieri per il Natale. Clicca qui per il programma completo. 

5. Festival Aperto a Reggio Emilia

 Il Festival Aperto dedica questo fine settimana un focus su Alessandro Sciarroni, Leone d’oro alla Biennale Danza di Venezia 2019, artista di riferimento del panorama europeo, ricercatore, fautore di originali meccanismi compositivi ed esploratore di nuove pratiche estetiche. In “Save the last dance for me” – sabato 2 novembre  alle 19 e domenica 3 novembre alle 15 al Ridotto del Valli – va alla riscoperta di un’antica tradizione di balli bolognesi pressoché dimenticati, mentre in U.(un canto) – domani alle 16 al Teatro Cavallerizza – porta in scena una performance musicale, con canti corali del repertorio italiano, tra la metà del secolo scorso e i giorni nostri. In questa coreografia Alessandro Sciarroni lavora assieme ai danzatori Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini sui passi della Polka Chinata, danza di corteggiamento eseguita in origine da soli uomini e risalente ai primi del ‘900: fisicamente impegnativa, quasi acrobatica, prevede che i danzatori abbracciati l’un l’altro, girino vorticosamente mentre si piegano sulle ginocchia quasi fino a terra. Il lavoro nasce in collaborazione con Giancarlo Stagni, un maestro di balli Filuzziani che ha ridato vita a questa antica tradizione grazie alla riscoperta e allo studio di alcuni video di documentazione risalenti agli anni ’60. Sciarroni scopre questa danza nel dicembre 2018 quando la danza era praticata in Italia solo da 5 persone in tutto. Per questa ragione, il progetto è composto da una performance eseguita dai due danzatori e da un workshop (domani al Ridotto del Valli dalle 11 e 13 aperto a tutti) volto a diffondere e ridare vita a questa tradizione popolare in via d’estinzione. In U. sette performers-cantanti con esperienze vocali e teatrali molto diversificate, selezionati in oltre due anni di ricerca in varie regioni d’Italia, abitano la scena in un’alternanza di canti e silenzio per dar vita a una coreografia di voci che è inno di gioia, speranza e amore.