Gazzetta di Reggio

Vinicio Capossela torna a Reggio Emilia per ricordare i Martiri del 7 luglio

Vinicio Capossela torna a Reggio Emilia per ricordare i Martiri del 7 luglio

Il cantautore domenica sera al circolo Le Ciminiere a Ca’ de Caroli

06 luglio 2024
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Scandiano Una serata a casa per ricordare i Morti di Reggio Emilia e la solidarietà emiliano-romagnola. Oggi, domenica 7 luglio, in una data speciale per il territorio reggiano, Vinicio Capossela sarà l’ospite d’onore della tappa più attesa dell’edizione 2024 della rassegna “Metti una sera a cena alle Ciminiere” promossa dal circolo Arci Le Ciminiere di Ca’ de Caroli di Scandiano.

Le Ciminiere è una realtà vitalissima, con tante proposte culturali e sociali nate attorno alla bella sede realizzata a fianco delle vecchie ciminiere, appunto, della storica fornace per i mattoni del paese scandianese.

Un borgo operaio, cresciuto attorno a questa attività produttiva, che alcuni decenni fa “barattò” la chiusura della vecchia casa del popolo, eredità del periodo del Partito Comunista, con la realizzazione dell’attuale circolo.

Ca’ de Caroli è anche il paese in cui Vinicio Capossela è cresciuto e in cui formalmente risiede, pur essendo impegnato in giro per l’Italia per gran parte dell’anno. Nato in Germania da migranti irpini poi approdati a Scandiano, dove tutt’ora vivono, Capossela è rimasto molto legato a Ca’ de Caroli e alla terra così tante volte cantata nei suoi brani dove la nostalgia per le poprie radici prende il sopravvento.

E proprio oggi, nel 64esimo anniversario dei fatti del 7 Luglio 1960 in piazza a Reggio Emilia, si esibirà a casa, letteralmente, accompagnato dal chitarrista Don Antonio Gramentieri, polistrumentista impegnato in tanti progetti di livello tra cui Sacri Cuori.

Insieme presenteranno lo spettacolo intitolato “Paesi nella polvere” in una serata nata come movimento solidale per Modigliana, un paese dell’Appennino forlivese pesantemente danneggiato dalle alluvioni del maggio 2023. Il legame è dato dalla polvere, la polvere delle fornaci e poi del gesso abbandonato scandianese e la polvere generata dall’essicazione del fango che ha devastato Modigliana quasi quattordici mesi fa.

L’idea originaria, e mai abbandonata, era quella di organizzare una cena per raccogliere fondi a favore di Modigliana, coinvolgendo Vinicio Capossela. Il tutto esaurito è arrivato molto rapidamente, sia per quanto riguarda la cena delle 20.15 sia per il successivo spettacolo musicale.

Capossela, vista la ricorrenza politica e storica così pregnante, ha poi deciso di darsi da fare per un ulteriore regalo, coinvolgendo Fausto Amodei, l’autore della canzone “Morti di Reggio Emilia”. Amodei si collegherà infatti in video da remoto, per intonare il brano col cantante e autore reggiano.

Un modo per ricordare le cinque vittime della piazza reggiana del 7 luglio 1960, quando la città si riempì di manifestanti comunisti e socialisti arrivati per la mobilitazione generale proclamata dalla Cgil.

In quei giorni, il primo ministro democristiano Tambroni stava trattando l’appoggio esterno del Msi, il Movimento sociale di Almirante erede diretto, e mai disconosciuto, del fascismo. Ci furono violenze e proteste in tutta Italia, con picco a Reggio, dove la polizia e altre forze dell’ordine spararono ad altezza uomo uccidendo cinque persone Lauro Ferioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri, Afro Tondelli. Serri, ex partigiano, era originario dei colli scandianesi. Il processo successivo non ha mai reso giustizia alle famiglie.

Tanti temi, certo non lontani tra loro nell’impatto storico e sociale, che si mescolano: «Partendo dall’alluvione che ha colpito la Romagna nello scorso anno, una serata di letture e canzoni sulla dimensione del paese, della comunità e del rapporto con la natura. La polvere che ha avvolto Ca’ de Caroli e le sue ciminiere, prima e ad inizio novecento con l’attività dell’officina calce, gesso e cemento, che successivamente, per l’opera dell’abbandono e del tempo, la vicinanza con il fiume, il Monte del gesso, le colline argillose alle spalle hanno da sempre generato in me l’immaginario di Ca’ de Caroli come piccola cittadina mineraria di frontiera, una minuscola Manchester in un paesaggio Western», racconta Capossela. «Questa evocazione della frontiera è da sempre la cifra della ricerca sonora di Antonio Gramentieri (ex Sacri Cuori, ora Don Antonio). Questa serata, voluta e realizzata dal Circolo Le Ciminiere – conclude Vinicio – vuole essere un momento di solidarietà con un territorio alle prese con la sua ricostruzione».l

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