Il Mercanteinfiera a Parma apre uno scrigno pieno di tesori
Appuntamento internazionale di antiquariato e collezionismo
Parma Dal 30 settembre all’8 ottobre, a Parma, nuova edizione del Mercanteinfiera, kermesse internazionale di antiquariato, design storico, modernariato e collezionismo che coinvolge migliaia di espositori da tutta Europa. Nutrito il drappello degli emiliani: fra loro i modenesi parteciperanno, complessivamente in 15, il territorio di Reggio Emilia porta 30 comercianti, Parma e dintorni 44, 6 Ferrara e provincia. Una fiera-tempio per collezionisti, con tanti oggetti del passato (prossimo e remoto) , dove non manca il design d’autore, con mobili e complementi d’arredo che vanno dal secondo Dopoguerra fino agli anni Ottanta, firmati, tra gli altri, da Gio Ponti, Gaetano Pesce, Franco Albini, Joe Colombo e Vico Magistretti) . Nei quattro padiglioni del polo fieristico gioielli, grandi firme dell’orologeria da collezione (Rolex, Audemars Piguet, Vacheron Constantin, Patek Philippe, Hublot) e tutto l’arsenale seduttivo della moda d’antan senza dimenticare, rappresentata da qualche pezzo, l’archeologia.
Tre le mostre collaterali che affiancano lo spazio mercato: «Paolo Brillo. Stolen Moments. Bob Dylan and Other Music Icons» (in collaborazione con Galleria Antonio Colombo Arte) . Dal libro «No Such Thing As Forever» di Paolo Brillo – 250 scatti che documentano 30 anni di concerti di Bob Dylan – una selezione esposta a Mercanteinfiera cui si aggiungono immagini di star internazionali (ritratte sempre dello stesso autore) . Al padiglione 4 per tutta la durata della manifestazione. La seconda mostra è «In vino veritas: Le infinite forme del cavatappi» (in collaborazione con Musei del Cibo di Parma) . Da Dior a Gio Ponti, dai Simpson a Guerre stellari, un vero e proprio viaggio alla scoperta del familiare oggetto di uso quotidiano disegnato, per primo, da Leonardo Da Vinci. Che derivi dall’attrezzo a spirale usato nel XV secolo dai soldati per rimuovere le palle di piombo dalle canne dei fucili ad avancarica o dal punteruolo per le botti, il primo brevetto della storia risale alla fine del Settecento. Agli inizi del XIX secolo è nato l’esemplare “a farfalla”, nel 1828, in Francia, quello “a rubinetto”, dieci anni dopo quello “a doppia vite”. Il primo brevetto italiano è del 1864. Poi è diventato “a cremagliera”, “a pignone”, “a manovella”. Il cavatappi “a leve laterali” risale alla fine dell’Ottocento. Multiuso, multiforme, i cavatappi nel’700 non stappavano solo le bottiglie, ma venivano utilizzati – nella loro versione gioiello – dalle donne dell’aristocrazia per aprire le boccette dei profumi, sigillati con tappi di sughero. «Comunicare la moda: immaginari di genere, 1960-1980.
Un percorso negli archivi CSAC», (in collaborazione con gli Archivi della Moda del Centro Studi e Archivio della Comunicazione Visiva di Parma) è la terza mostra. L’allestimento propone una lettura dei molteplici intrecci tra moda costume e società a partire dallo studio dei materiali originali.
Focus sulla trasformazione del sistema moda tra fine anni Sessanta e Ottanta. Atelier Albertina, Giorgio Armani, Krizia e Versace, fra le firme che hanno contribuito a costruire una nuova concezione di moda e di genere e a raccontare la società italiana.
Un tuffo nel passato che inquadra cambiamenti contemporanei, nuove scelte stilistiche e nuove mode. Indirizzo: viale delle Esposizioni 393A, Parma, www.mercanteinfiera.it Orari: dalle 10: 00 alle 19: 00, Ingresso: € 12,00 (online) , € 15,00 (In cassa) , gratuito fino a 14 anni . Il 30 settembre, l’1, 7 e 8 ottobre ingresso gratuito ai Musei del Cibo di Parma con il biglietto Mercanteinfiera.l