Gazzetta di Reggio

Reggio Emilia

Il Circuito Off ha la sua “regina”: Premio Spreafico a Luana Rigolli

Il Circuito Off ha la sua “regina”: Premio Spreafico a Luana Rigolli

Il progetto vincitore “L’Isola degli arrusi” è esposto in piazza del Popol Giost

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Reggio Emilia Luana Rigolli è la vincitrice del “Premio Max Spreafico” dell’edizione 2023 del Circuito Off di Fotografia Europea. È stata premiata durante la Notte Off sul palco in piazza Casotti, alla presenza del sindaco Luca Vecchi, dell’assessora alla cultura Annalisa Rabitti e del direttore della Fondazione Palazzo Magnani, Davide Zanichelli, che si sono congratulati con lei per l’importanza del suo progetto e hanno ringraziato la città per il calore e la partecipazione del Circuito Off, «fiore all’occhiello del festival che da sempre lo contraddistingue».

Allestito sui pannelli del cantiere di piazza del Popolo Giost, quindi visitabile in ogni momento della giornata, il lavoro di Laura Rigolli fa parte del circuito di “Via Roma Off 2023 – Identità insostenibili” e ha convinto la giuria, presieduta da Walter Guadagnini, per l’attualità del tema e per il forte impatto delle immagini presentate. “L’isola degli arrusi”, questo il titolo del progetto esposto, è una ricerca di ricognizione storica di un triste momento per la storia del nostro paese, quando nel 1939 le leggi fasciste portarono all’arresto di centinaia di omosessuali per il reato contro il buon costume, confinando un centinaio di persone provenienti da tutta Italia sull’isola di San Domino nell’arcipelago delle Tremiti, dove sarebbero rimasti per più di 5 anni.

Gli scatti riguardano i luoghi in cui si incontravano prima di essere arrestati, accostati a quelli del confino, ma anche i ritratti d’epoca degli arrusi (“passivi”, in dialetto catanese), le loro schede biografiche, i documenti riguardanti l’arresto, le visite mediche e le suppliche conservate presso l’Archivio Centrale di Stato a Roma.

Ma i progetti che hanno partecipato al Circuito Off rispondendo alla “chiamata” di quest’anno sono stati davvero tantissimi (oltre 250) e l’organizzazione, coordinata da Annachiara Rea e Ilaria Gentilini, ha deciso di dare una menzione d’onore ad altri due progetti.

Si tratta di “Taskim”, la mostra di Enrico Doria, esposta all’Herbe - Food & Drink Vegetale in via Don Giuseppe Andreoli 1/f, che ha vinto la menzione «per la qualità degli scatti proposti e per la pertinenza del tema con il concept del festival di quest’anno». Il progetto riguarda l’isola di Cipro, a metà tra Europa e Medio Oriente ancora oggi divisa politicamente e pregna di contraddizioni e ipocrisie.

Altra menzione d’onore è andata a Gabriel Fernández, che con “Peregrin”, esposta al Comò Lab in via dei Due Gobbi 3, racconta, attraverso una serie documentaristica di scatti in una piccola realtà rurale del nord del Venezuela, un percorso personale di riappropriazione delle proprie radici, presentandolo come unico vero modo per scoprire la propria identità ed evolvere verso il futuro.

A seguire è salito sul palco a ritirare il suo premio, Antonio Bocchia, vincitore di Ami Prize 2023 con il progetto “This must be the place”, esposto in Galleria Santa Maria. L’Ami – Archivio Mobile Italiano – è il progetto a cura di Sara Munari e Simone Cerio che va in giro per l’Italia a raccogliere materiale fotografico di qualsiasi genere (reportage, ritratto, concettuale, street Photography) purché prodotto da fotografi amatoriali e legato al territorio di origine. Il progetto vincitore è un’indagine sul tema dell’adolescenza, sui forti cambiamenti che caratterizzano questa particolare età della vita e su come i ragazzi di oggi la affrontino tra dubbi, difficoltà e nuove consapevolezze. l

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