È Giulia Mangione la vincitrice del prestigioso premio Luigi Ghirri
Ieri al Palazzo dei Musei l’evento clou di Giovane Fotografia Italiana
Reggio Emilia È la fiorentina Giulia Mangione la vincitrice del prestigioso premio dedicato a Luigi Ghirri, assegnato nell’ambito di Giovane Fotografia Italiana. Il premio del valore di quattromila euro, assegnato dagli eredi di Ghirri, comprende anche la prestigiosa opportunità di presentare una mostra personale negli spazi di Triennale Milano, una tra le più importanti partnership avviate dalla kermesse reggiana.
Tantissimi giovani amanti della fotografia, professionisti e operatori del settore si sono riuniti ieri al Palazzo dei Musei, in occasione della terza giornata inaugurale della mostra Appartenenza, per assistere all’assegnazione del premio dedicato a Luigi Ghirri in virtù del rapporto con la città di Reggio.
«Giovane Fotografia Italiana – ha detto l’assessora alla Cultura Annalisa Rabitti – è un progetto del Comune di Reggio che sta diventando sempre di più il trampolino di lancio privilegiato da tanti fotografi talentuosi. La mostra da quest’anno ha una casa nuova, si è spostata al Palazzo dei Musei e il Premio Luigi Ghirri viene consegnato nello stesso luogo in cui ora si trovano alcune delle sue opere. Questo non è scontato, anzi è molto in linea con le idee in cui Ghirri credeva, dal suo spirito di lavoro propenso alla collaborazione, fino alla dedizione ai giovani. Ringrazio i curatori che mettono sempre tanto impegno e passione in questo progetto a cui noi diamo sempre più valore, perché ci aiuta ogni anno a farci domande e a trovare risposte».
La mostra Appartenenza raccoglie, per la cura di Ilaria Campioli e Daniele De Luigi, i progetti fotografici di Eleonora Agostini, Andrea Camiolo, Sofiya Chotyrbok, Davide Degano, Carlo Lombardi, Giulia Mangione ed Eleonora Paciullo.
La giuria, composta da Lorenza Bravetta (curatrice fotografia, cinema e new media Triennale Milano), Paola Di Bello (artista), Francesca Lazzarini (curatrice indipendente), Adele Ghirri (Eredi Luigi Ghirri) e Walter Guadagnini (direzione Fotografia Europea) ha decretato vincitrice Giulia Mangione «per la solidità della ricerca, per la qualità fotografica del lavoro, e per aver indagato il tema dell’appartenenza in relazione al sentimento della fine», questa la motivazione.
The Fall presenta una serie di fotografie che guardano ai miti popolari attorno al tema dell'Apocalisse e le teorie del complotto a essa associate. Il progetto intende anche osservare come l’appartenenza a una comunità o a un culto religioso possa far sentire le persone più sicure e protette da ciò che temono possa accadere. Da La Palma nelle Isole Canarie, agli Stati Uniti e all’isola greca di Patmos, dove è stato scritto il Libro dell’Apocalisse, la Mangione indaga come la società si prepara ad affrontare eventi potenzialmente catastrofici. Incontri casuali con strani uomini alla ricerca dell’anello nuziale perduto dalla loro madre in mezzo a un deserto, sopravvissuti, preppers, culti religiosi e persone che abitano nei bunker. Ogni visita è documentata da una serie di ritratti fotografici accompagnati da un racconto costruito con interviste, registrazioni sul campo, appunti di viaggio.
Giulia Mangione (classe 1987) vive e lavora a Oslo, in Norvegia, utilizzando fotografia, video e scrittura per esplorare il concetto di identità e appartenenza. Dopo un master in letteratura alla Goldsmiths University di Londra, ha conseguito un master in Fine Arts alla Art Academy di Bergen e un diploma in Advanced Visual Storytelling alla Danish School of Media and Journalism di Århus. Ha esposto il suo lavoro in musei e gallerie, fra cui International Center of Photography di New York, Musée de l’Élysée di Losanna, Foto-Forum di Bolzano, Fotogalleriet di Oslo e Bergen Kunsthall.
Inoltre è stata attribuita la menzione speciale “Nuove Traiettorie. GFI a Stoccolma” promossa dall’Istituto italiano di Cultura di Stoccolma, che offre la possibilità a uno tra i finalisti di svolgere una residenza d’artista nella capitale svedese e realizzare una mostra a cura dello stesso Istituto, alla veneziana Eleonora Agostini (Mirano, 1991, vive a Londra) per “A Study on Waitressing”, progetto che esamina i fenomeni di auto rappresentazione basandosi sull’ immagine romanzata della cameriera attraverso la figura della madre dell’artista. l