Gazzetta di Reggio

Il Reggio Parma Festival 2023 punta sulla danza di Maguy Marin

Il Reggio Parma Festival 2023 punta sulla danza di Maguy Marin

Il nuovo progetto “La Passione dei Possibili” in programma da maggio a dicembre Andranno in scena grandi capolavori ma anche nuove creazioni della coreografa 

3 MINUTI DI LETTURA





i Giulia Bassi

Reggio Emilia Dopo il successo con “Il bestiario della terra” di Yuval Avital, il Reggio Parma Festival (vale a dire il Regio e TeatroDue di Parma insieme alla nostra Fondazione I Teatri e i rispettivi Comuni delle due città) presenta un altro progetto comune insieme a un calendario fitto di attività. La scelta per questo 2023 è caduta su Maguy Marin, coreografa francese Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia, con il progetto “La Passione dei Possibili” in programma da maggio a dicembre. Progetto presentato ieri al Ridotto del Teatro Regio di Parma alla presenza di Luigi Ferrari, presidente del Reggio Parma Festival, Paolo Cantù direttore della Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Paola Donati direttrice della Fondazione Teatro Due Parma e Luciano Messi, sovrintendente del Teatro Regio di Parma.

Patrocinato dall’Ambasciata di Francia in Italia, il progetto intende far conoscere al pubblico le opere di una delle coreografe e artiste più eclettiche e coraggiose, capace di interpretare, attraverso la danza, il corpo e lo spazio, la complessità dell’uomo contemporaneo. Figlia di immigrati spagnoli in fuga dalla dittatura franchista, attiva dal 1976, camaleontica nella sua ricerca di movimento, Maguy Marin è un’artista che ha definito una propria cifra stilistica originale: nelle sue creazioni, la danza è impregnata di una teatralità spiccata; se le scene o i personaggi sono spesso comici, il tono generale è apocalittico e lo spettatore resta sempre in bilico tra sorriso, stupore e inquietudine.

Un viaggio ricco di emozioni che prende il via il 31 maggio con la rappresentazione di “May B” al Teatro Regio di Parma, il capolavoro di Maguy Marin, con oltre 750 rappresentazioni in cinque continenti. Anticipa lo spettacolo la proiezione del documentario “Maguy Marin - L’urgence d’agir” (30 maggio ore 18 - Sala degli Specchi, Teatro Valli, Reggio Emilia) del regista David Mambouch, dedicato alla storia di “May B” e all’esperienza vissuta dai protagonisti che l’hanno interpretata. Segue un incontro con la coreografa.

In autunno, il progetto entra nel vivo con un fitto calendario di spettacoli cult e con il debutto italiano della nuova creazione firmata dall'artista francese “Singspiele” (14 e 15 novembre, Teatro Due, Parma) performance del 2014, interpretata da David Mambouch e con la scenografia di Benjamin Lebreton. Ci sarà anche una nuova creazione, in calendario il 18 e 19 novembre al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, nell’ambito del Festival Aperto. In questo spettacolo, co-prodotto dal Reggio Parma Festival, la coreografa si interroga su temi attuali, con lo sguardo ironico e potente che la contraddistingue: i nostri corpi sono diventati oggetti da sorvegliare, che possono essere filmati e registrati; le nostre scelte, apparentemente libere, rivelano la nostra inclinazione a seguire l'opinione maggioritaria, ad optare per quanto fabbricato dalla pubblicità, ad accettare la colonizzazione delle nostre menti da parte dei media o degli influencer. A Parma si prosegue con “Nocturnes” (25 e 26 novembre, Teatro Due) e “Umwelt” (15 dicembre, Teatro Regio), mentre il 16 dicembre il progetto si conclude al Teatro Ariosto con due coreografie interpretate dalla MM Contemporary Dance Company diretta da Michele Merola. In “Duo d’Eden” due danzatori interpretano un uomo e una donna; tute color carne che mettono in evidenza la loro nudità e parrucca dai capelli lunghissimi per lei, rappresentano Adamo ed Eva immersi in un percorso di sensualità ed eros in un mondo non così idilliaco. Attesa anteprima nazionale per “Grosse Fugue”: in scena quattro donne sulla straordinaria Die Grosse Fuge di Beethoven. Realizzata nel 2001 per la Compagnia Maguy Marin, sarà riproposta in anteprima nazionale nell’interpretazione di quattro danzatrici della MM Contemporary Dance Company, accompagnate dal quartetto dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.l