Paolo di Paolo ricorda Antonio Tabucchi a dieci anni dalla morte dello scrittore
L’appuntamento mercoledì alle 16 nell’aula magna di Unimore in viale Allegri
Reggio Emilia Antonio Tabucchi, a dieci anni dalla scomparsa, continua a essere oggetto di studi e di approfondimenti. La sua vasta opera, riproposta da riedizioni e arricchita da opere postume, tradotta e ritradotta in tutte le lingue, è al centro di convegni accademici che ne mantengono vivo e sempre attuale il pensiero. Avendo come luoghi di riferimento la natia Toscana, magico scenario dei primi romanzi, Parigi, dove su una bancherella di libri usati trovò “Tabaccheria”, la poesia di Pessoa che lo fece innamorare dapprima dell’autore e poi del Portogallo, patria di adozione dove riposa, Tabucchi è stato uno scrittore internazionale. Ha ridato vita e splendore all’arte del racconto, che nonostante l’importanza nella storia della letteratura, in Italia pareva dimenticata. Intellettuale dai molteplici interessi, ha saputo coniugare lo straordinario talento narrativo con un coraggioso e coerente impegno civile.
Paolo di Paolo, che ne è stato amico e collaboratore, lo ricorderà mercoledì 18 gennaio alle 16 all’Aula Magna Manodori dell’Università di Modena e Reggio, in viale Allegri, per il ciclo “Capolavori della letteratura italiana contemporanea” organizzato dalla Libera Università Crostolo. Di Paolo è nato nel 1983 a Roma, finalista nel 2003 al Premio Calvino per l’inedito e al Campiello Giovani, è autore tra l’altro dei romanzi Dove eravate tutti (2011, Premio Mondello e Super Premio Vittorini), Mandami tanta vita (2013, Premio Salerno Libro d’Europa, Premio Fiesole Narrativa e finalista Premio Strega), Una storia quasi solo d’amore, Lontano dagli occhi (2019, Premio Viareggio Rèpaci), tutti nel catalogo Feltrinelli. Ha scritto per il teatro ed è autore di libri per ragazzi e di libri nati in dialogo con alcuni protagonisti della cultura, fra cui Dacia Maraini, Raffaele La Capria, Antonio Tabucchi, Nanni Moretti e Claudio Magris. Scrive su “La Repubblica”, “L’Espresso”, “Vanity Fair”. Conduce su Rai Radio 3 la trasmissione “La lingua batte”.