Come pensare con le mani
REGGIO EMILIA. Siete tecno-entusiasti o tecno-scettici? In alternativa c’è una terza via, fatta di differenti approcci alla creatività, in grado di creare un ponte tra queste due visioni e di mettere...
REGGIO EMILIA. Siete tecno-entusiasti o tecno-scettici? In alternativa c’è una terza via, fatta di differenti approcci alla creatività, in grado di creare un ponte tra queste due visioni e di mettere in dialogo diversi linguaggi.
Come ad esempio il tinkering (in italiano, più o meno, “trafficare”), termine utilizzato per definire l’esperienza innovativa messa a punto dall’Exploratorium di San Francisco. In realtà sono probabilmente i bambini i più grandi esperti di questo “mettere insieme più linguaggi”, lo fanno naturalmente.
Ed è da queste premesse che è partito un progetto di ricerca che Fondazione Reggio Children con Idea Studio della Fondazione Lego, Tinkering Studio dell’Exploratorium di San Francisco, Lifelong Kindergarten del Mit MediaLab di Boston portano avanti in collaborazione con Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia di Reggio, Reggio Children, Officina Educativa, istituto comprensivo Galilei.
La ricerca, dal titolo “Tinkering in the digital age” porterà allo sviluppo di una nuova generazione di strumenti, attività e spazi per supportare indagini e sperimentazioni giocose, integrando materiali digitali e fisici. Un assaggio si potrà avere sabato dalle 10 nell’aula magna dell’università (viale Allegri) quando bambini (dagli 11 anni) e adulti potranno sperimentare questo nuovo approccio. “Pensare con le mani”, lo diceva anche Loris Malaguzzi, non è mai stato così attuale. L’evento è gratuito ma le prenotazioni sono obbligatorie, info: cultivating-creativity.eventbrite.it.