Il presidente Salerno: «Non c’è razzismo alla Reggiana»
Scende in campo per difendere società e tifoseria: «Nessun coro contro Dorval, ma mi scuso per gli insulti di pochi, non sono tollerabili»
Reggio Emilia «Reggio Emilia non è razzista e i tifosi della Reggiana non lo sono. Quanto accaduto è da condannare ma è da far risalire a poche persone. Una cosa però mi ha dato fastidio e voglio precisare: non c’è stato alcun coro rivolto a Dorval». Domenica aveva la febbre a 39° e ha dovuto rinunciare alla sua abituale presenza allo stadio in una partita in cui è successo di tutto, in campo e fuori. Il presidente granata Carmelo Salerno ha guardato la partita alla tv, soffrendo come se fosse al Città del Tricolore. Parte in quinta, il numero uno granata, e chiarisce quei minuti in cui la partita è stata interrotta per le presunte offese razziste all’esterno avversario.
Presidente Salerno, qual è la sua versione dei fatti?
«Ho letto tante cose che non mi sono piaciute. Chiariamoci, il razzismo va condannato in maniera ferma e mi scuso, come ho già fatto con il presidente del Bari Luigi De Laurentiis, per quanto accaduto a Dorval. Si tratta di episodi gravi ma da attribuire a poche persone. C’è però qualcosa che vorrei sottolineare».
Ovvero?
«La Reggiana non è una società razzista, noi abbiamo giocatori di colore come Gondo e Girma e vorrei ricordare che abbiamo vinto un campionato grazie a un giocatore, Kargbo, africano. So come ci si sente, io stesso l’ho provato sulla mia pelle quando dalla Calabria sono arrivato al Nord, dunque non possiamo che condannarlo. Reggio Emilia, però, è una città multiculturale e inclusiva».
Teme una maxi multa o la chiusura del settore Distinti?
«Escludo la chiusura di un settore, anche perché ripeto: non stiamo parlando di cori di una curva intera ma di poche persone, le cui frasi sono da condannare. La multa probabilmente arriverà, spero solo che oltre al danno non ci sia la beffa».
Gli episodi extra campo, che includono anche la scarpa lanciata, non sono giustificabili in alcun modo ma sono cominciati dal gol annullato a Portanova.
«È incredibile come sia stato annullata una rete simile e non è la prima volta: gli episodi si sommano. In questi anni abbiamo ricevuto tanti complimenti per il nostro modo di comportarci come società e per le nostre iniziative sociali, da Gravina a Infantino. La Reggiana e questa categoria sono un patrimonio della città, serve più rispetto».
Si discute tanto del Var e del suo utilizzo. Che opinione ha in merito?
«Che così rovina il gioco e scalda gli animi, l’ha detto anche Nesta dopo Monza-Milan in serie A. È l’arbitro che deve arbitrare, non può essere un fermo immagine a decidere le partite. Così è solo un danno».
Lei è anche consigliere di Lega: ne avete parlato?
«Sì, è un tema che sta a cuore anche alla serie A».
In tribuna domenica c’era Orsato: gli avete parlato?
«Sa quello che pensiamo. Abbiamo parlato con chi di dovere».
Pensa ci sia un disegno contro la Reggiana?
«No, assolutamente, ma gli errori stanno diventando tanti e costano punti in classifica. Serve più attenzione».
Nel secondo tempo la Reggiana è entrata in campo con rabbia, mettendo sotto il Bari nonostante l’uomo in meno. Una bella prova di carattere, non è vero?
«Ho detto a Viali che sono orgoglioso di lui e della squadra, perché abbiamo giocato con coraggio senza pensare a difenderci».
Ora si va in casa della Salernitana, ultima in classifica: è una gara trappola?
«La loro classifica non rispecchia il valore tecnico, anche in questo mercato sono tra le formazioni che più si sono mosse».
A proposito di mercato, oltre a Sosa sono attese altre operazioni a breve?
«Sosa con la Salernitana non giocherà, è ancora indietro di preparazione ma si sta ambientando. Dobbiamo prima pensare alle uscite».
Non c’è quindi la priorità-centravanti?
«Ci sono altre esigenze prima dell’attaccante. Alla fine è facile che si arrivi negli ultimi giorni del calciomercato».
Dopo il pesante ko col Vicenza è stato esonerato l’allenatore della Primavera Centurioni. È solo una questione di risultati?
«Penso più che altro al senso di appartenenza. L’anno scorso, con Andrea Costa in panchina, abbiamo avuto una delle squadre Primavera più forti degli ultimi anni. Abbiamo cambiato più uomini sul settore giovanile che non per la prima squadra, spendendo un milione di euro all’anno. Si vede che abbiamo il potere di rovinare le cose belle».
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