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Svelato il Giro d’Italia: ecco le due tappe reggiane

Svelato il Giro d’Italia: ecco le due tappe reggiane

Si tratta dell’undicesima e dodicesima tappa, che vedranno i migliori ciclisti al mondo attraversare l’Appennino reggiano

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Roma Sarà ancora più duro e spettacolare. E senza un super favorito. Il Giro 2025, giunto alla 108esima edizione, si presenta con il suo abito rosa migliore svelando un percorso impegnativo e ricco di novità, a partire dalla partenza che scatterà il 9 maggio per la prima volta dall’Albania, Paese che ospiterà le prime tre tappe (Durazzo, Tirana e Valona).

Il Giro, presentato all’Auditorium Parco della Musica di Roma, viaggerà per 3.413 chilometri con 52.500 metri di dislivello, 10.000 in più che nella scorsa edizione. Previste due cronometro (la prima nella seconda tappa proprio nella capitale albanese, la seconda in Toscana, da Lucca a Pisa, con arrivo all’ombra della Torre in piazza dei Miracoli), tre arrivi in salita (Tagliacozzo, San Valentino Brentonico e Sestriere), più altri tre che guardano verso Siena, Castelnuovo ne’ Monti (con partenza da Viareggio e la temibile rampa di San Pellegrino in Alpe) e Vicenza. E saranno almeno sei le possibili occasioni per i velocisti con tante le opportunità per gli attaccanti e per chi vuole inventare qualcosa.

In attesa delle decisioni del campione iridato della Uae Team Emirates, Tadej Pogacar (vincitore nel 2024), e del danese Jonas Vingegaard (Team Visma), è arrivato il sì dello sloveno Primoz Roglic (Team Bora-Hansgrohe), già re nel 2023, il quale se dovesse ripetersi diverrebbe il primo a vincere la corsa rosa dopo i 35 anni. Restando sempre agli uomini di classifica saranno presenti al Giro lo spagnolo Juan Ayuso e il britannico Adam Yates (Uae), Dani Martinez (della Bora-Hansgrohe, 2° nel 2024) e Mikel Landa (team Soudal Quick-Step), Romain Bardet (team Team Picnic PostN) e David Gaudu (team Groupama-Fdj), Jai Hindley (team Bora-Hansgrohe) e Egan Bernal (team Ineos-Grenadiers), vincitore nel 2021. Senza dimenticare un corridore “totale” e combattivo come il belga Wout Van Aert (team Visma), alla sua prima presenza al Giro (reduce da una brutta caduta a marzo), mentre l'Italia punta sui lampi di Giulio Ciccone (team Lidl-Trek) e di Antonio Tiberi (team Bahrain), nel 2024 quinto e miglior giovane.

Si parte subito con tre tappe esigenti albanesi (la prima frazione con pendenze in doppia cifra) che rafforzano il legame tra Italia e Albania come ha sottolineato il premier Edi Rama («Grazie al Giro mostriamo l’Albania come in un film»), poi lo sbarco in Puglia per altre tre frazioni che favoriscono i velocisti. La classifica comincerà però a delinearsi a Tagliacozzo chiudendo la prima settimana di corsa. Saranno poi gli sterrati della Gubbio-Siena, con cinque tratti di Strade Bianche per un totale di 29,6 km con arriva nella storica piazza del Campo, a dare la prima vera svolta. Nella seconda settimana da sottolineare una tappa interamente in Veneto con partenza a Rovigo e arrivo a Vicenza candidata ad uno spettacolare arrivo grazie al Monte Berico, poi lo sconfinamento in Slovenia con l’arrivo oltreconfine a Nova Gorica. Il fine settimana si completerà con una tappa di montagna con la Fiume Veneto-Asiago che propone il Monte Grappa (sempre insidioso) e l’ascesa di Dori che porta all’altopiano di Asiago. Dopo il terzo e ultimo giorno di riposo tappa altimetricamente molto impegnativa: la Fricca, Candriai, Vico Cavedine e Santa Barbara sono le salite da superare prima di quella finale (18 km al 6,3% con punte del 14%) che porta a San Valentino Brentonico. E il giorno dopo altre fatiche in una frazione con Tonale, Mortirolo (da Monno) e Le Motte prima dell’arrivo in discesa a Bormio. È qui che si deciderà probabilmente il Giro. Nel finale chance per i velocisti a Cesano Maderno prima delle due tappe conclusive: Col Tzecore, Col Saint Panthaloen, Col du Joux e Antagnod sono le difficoltà da superare per raggiungere Champoluc mentre l’indomani il programma propone Colle del Lys e Colle delle Finestre (qui la Cima Coppi, 8 km di sterrato) prima dell’arrivo al Sestriere. Fino all’arrivo a Roma, nell’anno del Giubileo, il 1° giugno.

Due tappe interesseranno il territorio reggiano. Si tratta dell’undicesima, con partenza da Viareggio e arrivo a Castelnovo Monti (il 21 maggio), e la dodicesima, che partirà a Modena e arriverà fino a Viadana (22 maggio), passando di nuovo per l’Appennino reggiano.