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Unahotels, c’è la firma del vice Fucà dietro all’impresa di Bonn

Adriano Arati
Unahotels, c’è la firma del vice Fucà dietro all’impresa di Bonn

Com’è accaduto con la Virtus, il vice di coach Priftis ha guidato la squadra dopo l’espulsione del tecnico greco, portandola questa volta ad una incredibile vittoria

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Reggio Emilia Una sera da annali. Non solo per il risultato che potrebbe risultare decisivo per permettere alla Unahotels di continuare la propria avventura in Basketball Champions League, ma per il modo con cui è stata costruita, con una rimonta difficile da immaginare nell’ultimo quarto contro una Telekom Baskets Bonn tosta e determinata.

Dopo un buon avvio, spinta dal tiro da fuori, la Unahotels si è fatta progressivamente rimontare dai tedeschi e alla fine del terzo quarto si trovava sotto 72-56, il massimo scarto negativo. A quel punto, viste le difficoltà offensive e le percentuali, la gara sembrava finita. Invece, 5 punti di capitan Vitali e 2 di Uglietti hanno generato la gran rincorsa.

L’ultimo quarto è terminato con un parziale di 19-38 per i biancorossi, condito da 8/8 da due punti, 6/7 da tre punti. A guidare l’onda un mostruoso Jaylen Barford, già il migliore sino a quel momento. Al 30’, la guardia statunitense aveva 17 punti con 3/3 dall’arco, nell’ultimo periodo ha aggiunto altri 17 punti con 4/4 nelle triple e due canestri di forza fondamentali. Alla fine, il suo tabellino recitava 34 punti con 6/11 da due, 7/7 da tre, 5 rimbalzi e 2 assist, quello di squadra il 50% dall’arco, 13/26. Partitona è un termine riduttivo, pensando soprattutto alla precisione da fuori, un quarto da record societario o poco meno. Al fianco di Barford, un eccellente Winston si è fatto carico di tutte le responsabilità pesanti, prendendo e segnando gli ultimi tiri, e un Faried in crescita netta e palese, oltre a Vitali e Uglietti.

Per Barford è il suggello di un eccellente periodo, in cui è riuscito a garantire maggior costanza offensiva e concentrazione unita alla consueta dose di fisicità e tenuta difensiva. Uno sforzo necessario, vista l’assenza di Smith. A questo proposito: Jamar Smith è ancora palesemente indietro, non ha la consueta superiore fluidità né la confidenza tradizionale e per ritrovarli ha bisogno di campo e di ritmo. Un piccolo prezzo da pagare, per riavere un fuoriclasse unico al massimo della condizione. E nel frattempo i colleghi di reparto Winston e Barford hanno fatto un bel passo avanti nella guida dell’attacco.

Nell’ultimo strepitoso quarto c’è anche la mano di Federico Fucà, per la seconda volta consecutiva chiamato a allenare per l’espulsione di Priftis. Come accaduto nel match contro la Virtus Bologna al Bigi, il coach greco è apparso piuttosto nervoso nel dialogo con gli arbitri, anche se a Bonn era difficile non dargli ragione, nelle proteste sull’infrazione di Kennedy che al 33’ hanno portato al doppio tecnico. Il tecnico ha provato a dare una scossa, probabilmente, sapendo di poter contare su un vice affidabile.

Fucà è stato bravo a mantenere la calma e a donarla ai giocatori, quando le bombe di Soares e Mc Ghee sembravano in grado di stroncare la rimonta non ha chiesto accelerazioni, le triple di Barford e Cheatham hanno risistemato tutto. E nel finale ha dato indicazioni chiare, chiedendo isolamenti per Winston poi concretizzati dal talento superiore del play di Detroit, e ha gestito con attenzione i minuti di sospensione, quando Bonn era già quasi a secco al riguardo. Tutto a regola d’arte, per il coach bolognese.

Nell’ultimo quarto, quando la fiducia è tornata a scorrere, si è vista anche la consueta difesa, con gli esterni bravi a aggredire e Faried e Cheatham a chiudere l’area. Un’altra risposta importante, senza Faye e contro una rivale massiccia e col miglior rimbalzista della Bcl, il centro Kennedy, tenuto a 5 punti e 2 rimbalzi rispetto alla doppia doppia consueta. Tutti aspetti che serviranno anche domenica a Milano, contro un’Olimpia che deve recuperare posizioni in campionato. E saranno ancor più fondamentali mercoledì nella gara di ritorno con Bonn.

Come Fucà ha ricordato alla fine, per tre quarti la Unahotels ha sofferto, e non poco, e non ogni serata si concluderà con 38 punti e 14/15 al tiro negli ultimi 10’. Per non dover tornare in Germania per la bella, in Gara 2 il team reggiano dovrà lavorare meglio a rimbalzo, evitando di lasciare troppi secondi tiri e possibilità di contropiede. E aver pure maggior pazienza in attacco, proprio per non sbilanciarsi. Mc Ghee e Fleming sono ottimi attaccanti e canestro lo fanno comunque, almeno farli giocare in un contesto meno adeguato alle loro caratteristiche di velocisti, è necessario.