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L’intervista

Venturato dà la ricetta alla Reggiana per restare in B: «Trovare continuità nei risultati»

Wainer Magnani
Venturato dà la ricetta alla Reggiana per restare in B: «Trovare continuità nei risultati»

Allenatore che di salvezze prodigiose se ne intende spiega: «Portanova fa la differenza, Vergara deve trovare continuità»

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Reggio Emilia Roberto Venturato è un allenatore che di salvezze prodigiose se ne intende perché a Cittadella, dopo la vittoria del campionato di serie C, ha ottenuto strabilianti risultati col Cittadella. Venerdì sera era presente al Città del Tricolore per godersi Reggiana-Sassuolo. «Ho visto una bella partita – rimarca – tra due squadre costruite bene per raggiungere gli obiettivi prestabiliti. Il Sassuolo è di categoria superiore e gioca per la serie A ma anche la Reggiana ha dei valori e sono certo che col tempo raggiungerà la salvezza desiderata».

La Reggiana ha difficoltà a concretizzare le occasioni che crea.
«La costruzione della fase offensiva non è mai semplice per nessuno, occorre tempo e lavoro per trovare i giusti sbocchi».

C'è qualche giocatore che l'ha maggiormente impressionata?
«Portanova è bravo, si vede che ha delle qualità e del resto le ha già dimostrate in passato, spesso fa la differenza. Le due azioni più pericolose per la Reggiana le ha inventate lui».

Ci si aspetta molto da Antonio Vergara anche se in questa squadra è forse difficile trovargli la giusta collocazione...
«Vergara è un ragazzo che ha grandi potenzialità che in parte ha già messo in mostra, è giovane e sta vivendo la sua prima vera esperienza da professionista e dunque ha bisogno di trovare continuità di rendimento».

Stiamo assistendo a un campionato di serie B più che mai equilibrato.
«È vero, perché tutte le squadre sono state costruite con giocatori di qualità. Un campionato equilibrato per i valori tecnici dei vari organici. Si rafforza il principio che l'ultima può battere la prima della classe, proprio per questo equilibrio di valori».

Qual è il segreto per raggiungere la salvezza?
«Sarò banale ma credo che più di tutto conti la continuità di risultati. Occorre dare seguito alle prestazioni per arrivare a dare corso a un filotto di risultati utili».

Sempre più spesso in questo campionato prevale il pareggio, nessuno vuole perdere...
«È così, tanti pareggi anche in virtù delle giocate individuali. Ogni squadra ha elementi che possono andare a segno e questo rende incerta ogni sfida ma allo stesso tempo equilibrata. Un campionato equilibrato ma avvincente».

A forza di pareggi però si va poco lontano...
«Chi riesce a mettere in fila due vittorie compie un balzo in avanti importante ma è proprio questa difficoltà nel trovare i tre punti che determina il massimo equilibrio. Chi riuscirà a rompere questo equilibrio con le vittorie si staccherà dal gruppo».

La quota salvezza si abbasserà?
«La mia personale sensazione è che fino all'ultimo giornata regnerà incertezza non solo in coda ma anche in vetta. Sono convinto che alle spalle delle tre battistrada Sassuolo, Pisa e Spezia si inseriranno altre squadre che hanno qualità come la Cremonese e il Palermo».

La Reggiana su cosa deve puntare per uscire dalla zona pericolosa?
«Oltre alla già citata continuità di rendimento a costruire una precisa identità di gioco, quello che ho visto contro il Sassuolo. Una Reggiana riconoscibile per stile e interpretazione della partita».

Il mercato di gennaio potrà cambiare le attuali gerarchie della classifica?
«Non è mai facile trovare le giuste soluzioni o inserire giocatori congeniali al proprio progetto».

L'ambiente può aiutare?
«Sono rimasto colpito dalla passione e dell'affetto che i tifosi manifestano per la Reggiana. Sono stati in grado di prendere per mano la squadra e sostenerla anche nei momenti difficili, oltre che a fine partita. Un tifo straordinario, quasi commovente».

Un pubblico che fa aumentare la pressione soprattutto quando si perde.
«Perdere fa male sempre, a Cremona come a Cittadella. Preferisco giocare in un ambiente così caloroso perché ritengo che per i giocatori sia entusiasmante e un grande stimolo. Le sconfitte possono creare il giusto spirito di sapersi mettere in discussione. Occorre sempre guardare il bicchiere mezzo pieno».

Domenica per la Reggiana arriva un altro test verità a Cremona.
«La Cremonese è tra quelle squadre che hanno ambizioni di serie A, ha una rosa di assoluto valore e sarà certamente una sfida difficile per la Reggiana ma sono partite che vanno giocate con la consapevolezza che tutto è possibile».l © RIPRODUZIONE RISERVATA