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L’intervista

Il mister Breda lancia Lorenzo Lucchesi: «È un difensore destinato alla serie A»

Wainer Magnani
Il mister Breda lancia Lorenzo Lucchesi: «È un difensore destinato alla serie A»

Reggio Emilia: l’ex mister della Ternana fa le carte al campionato di serie B. Sulla Reggiana: «Subito mi aveva impressionato, poi ho visto un’involuzione»

15 novembre 2024
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Reggio Emilia Roberto Breda e William Viali si sono succeduti sulla panchina dell'Ascoli.

Il tecnico di Bassano era riuscito a portare l'Ascoli al 12esimo posto, a due lunghezze dai play off ma la stagione successiva venne sostituito proprio da William Viali. Un'alternanza che nella stagione successiva ha visto Breda sulla panchina della Ternana e Viali su quella del Cosenza. Un intreccio tra due allenatori che si stimano ma soprattutto grandi esperti del campionato di serie B.

«Sto assistendo a una prima parte di stagione che possiamo definire anomala – rimarca Roberto Breda – perché solitamente qualche squadra resta attardata in fondo alla classifica mentre quest'anno c'è una grande ammucchiata e sono tutte lì, a pochi punti. La serie B è sempre stato un campionato equilibrato ma quest'anno lo è ancora di più».

Sarà così fino alla fine?

«Non credo, perché col passare delle giornate si potranno definire le gerarchie di questo campionato. La classifica è destinata ad allungarsi».

Vale per la salvezza o anche per la promozione in serie A? «Pisa e Spezia stanno facendo un campionato straordinario anche se ritengo il Sassuolo fuori classifica. Detto ciò, sono convinto che anche chi ora è attardato potrà inserirsi e mi riferisco ad esempio a Cremonese e Palermo ma non solo. Ci sono ancora i margini per poter riaprire i giochi».

È possibile che in questo grande equilibrio la quota salvezza si abbasserà?

«Ritengo sia prematuro fare questi calcoli. Già è difficile farli a febbraio a maggior ragione in questo momento dove nello spazio di tre punti ci sono dieci squadre. Come detto, sono convinto che ci potranno essere dei cambi di velocità da parte di alcune squadre».

Solitamente nel ritorno si fanno meno punti rispetto a quelli che si è raccolti nel girone di andata...

«C'è un altro fattore imponderabile: il mercato di gennaio. A volte ci sono squadre che cambiano letteralmente volto e rendimento».

In questo torneo così livellato conta più la continuità di risultati anche se fatta di pareggi o la vittoria sposta gli equilibri?

«Ci sono due regole che possono sembrare in contraddizione ma sono sempre valide. La prima: le vittorie contano e i tre punti fanno la differenza, del resto basta vedere cosa può succedere a una squadra con due successi di fila: cambia il mondo. La seconda regola è il punto non è mai da buttare, anzi. Magari è un cammino lento ma costante. L'ideale sarebbe infilare una serie utile di pareggi e ogni tanto una vittoria».

Il pareggio consente agli allenatori di sopravvivere?

«Dipende da come maturano e dai vari momenti, però è vero che consente a un allenatore di portare avanti il processo di sviluppo della squadra».

In questo contesto gli scontri diretti hanno un peso rilevante?

«Il campionato di serie B ci insegna che si può fare punti contro chiunque e porto come esempio il Cittadella che ha vinto a Palermo e poi caso mai ha trovato difficoltà al Tombolato contro il Cesena. Non bisogna mai dare niente per scontato, anche se è logico che gli scontri diretti valgono doppio, soprattutto quando saremo nella fase finale del campionato».

Che idea si è fatto della Reggiana di Viali?

«L'ho vista allo stadio contro la Sampdoria e mi aveva fatto una grande impressione, poi ho notato una certa involuzione, forse legata anche agli infortuni che ne hanno condizionato il rendimento. La ritengo, però, una rosa con giocatori di valore e che può fare bene».

A proposito di organico, lei in passato ha allenato diversi giocatori della Reggiana: da Gondo, a Pettinari, da Marras a Lucchesi...

«Sono giocatori di valore e per questo ho sottolineato che la Reggiana ha una rosa di qualità».

Una parola la può spendere per Lucchesi?

«Faceva parte di un gruppo di giovani che si è imposto alla Ternana: penso ad Amatucci, Raimondo, Distefano. Lucchesi è un difensore destinato alla serie A e non a caso dalla Fiorentina era passato al Venezia, poi non so le dinamiche che l'hanno riportato in serie B. Questo con la maglia della Reggiana sarà l'anno della sua consacrazione e sono certo che tornerà nella massima serie dalla porta principale».

Alla ripresa del campionato la Reggiana sarà di scena a Cesena, al cospetto di una delle rivelazioni del campionato.

«Il Cesena è una buona squadra che soprattutto allo stadio Manuzzi si esalta perché spinta da un pubblico straordinario. Ha numeri importanti e il capocannoniere della serie B».

La Reggiana non avrà scampo?

«Non si possono fare questi ragionamenti, perché tutto è possibile e non importa chi sia l'avversario: bisogna provarci».

Per il momento le neo promosse dalla serie C sono le squadre rivelazione del torneo.

«Il vantaggio del Cesena come del Mantova o della stessa Juve Stabia è sicuramente quello di portarsi dal campionato di serie C una precisa identità il che significa avere meccanismi di gioco ben oliati e una squadra sempre sul pezzo. Questo iniziale vantaggio ha consentito a queste squadre di avere un avvio di campionato importante. Non so se col tempo i valori si riequilibreranno o meno».

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