La Unahotels Reggio Emilia cerca il tris nella tana della capolista Trieste
Alle 20 la partita contro una formazione che ha collezionato tre successi in tre gare
Reggio Emilia È attesa ad una delle partite più complesse del mese di ottobre, la Unahotels che domenica sera sarà nuovamente impegnata in trasferta contro la Pallacanestro Trieste. La formazione giuliana è una neopromossa, ma molto sui generis; costruita per far bene, con risorse e attenzione, al momento è prima, imbattuta, ha vinto in casa con Milano per poi battere lontano dall’Adriatico prima Napoli e poi Tortona. Un cammino notevole, unito a un gioco scintillante affidato prima di tutto al talento del trio di esterni Usa formato da Colbey Ross, Markel Brown e Denzel Valentine.
L’entusiasmo è alto, il pubblico sarà numeroso e bello caldo, anche perché tanti tifosi triestini non possono scordarsi che fu proprio Reggio a beffare la loro squadra due anni fa; la vittoria della Unahotels all’ultimo turno, unita al contemporaneo tracollo di Trieste a Brindisi, regalò a Pallacanestro Reggiana una salvezza a quel punto insperata, condannando i giuliani alla retrocessione. L’esilio è durato solo una stagione, la nuova proprietà ha fatto le cose sul serio e, affidandosi al coach statunitense Christan, ha assemblato un organico capace di vincere l’A2 alla prima occasione. E da quello zoccolo duro si è ripartiti, mantenendo l’ossatura italiana formata da Ruzzier, Candussi, Bossi, Campogrande e Deangeli e aggiungendo un veterano col passaporto tricolore, Jeff Brooks, e stranieri di gran livello.
Oltre al trio fuori, pure i lunghi Uthoff e Johnson sono elementi esperti, solidi e con mano buona. All’appello manca il messicano Reyes, stella dell’A2 ancora fermo per un infortunio.
La Unahotels viene da una sconfitta agrodolce in coppa, in Ungheria è riuscita sempre a rimanere a contatto contro un avversario tostissimo ma allo stesso tempo ha compiuto diversi errori evitabili che l’hanno condannata nel finale. La gara di Trieste è un’occasione buona per scacciare ogni rimpianto e ritrovare la vittoria in un ottobre che si concluderà con un’altra complicata gara in campionato, con Brescia, e con la trasferta a Breslavia, in Polonia, per la terza tappa del girone di coppa. In questo avvio, Reggio ha mostrato una buona coesione difensiva, la capacità di arginare rivali pericolosi con il fisico e con la tattica, faticando invece a trovare punti con continuità. Trieste rappresenta un bell’impegno dietro, certo, ma è prima di tutto l’attacco a dover dare delle risposte, sia a livello di rendimento individuale sia di fluidità di gruppo.
Affidarsi sempre e solo alla classe di Smith e allo strapotere atletico di Faye, i due più costanti sinora, non è possibile, ancora di più contro una Pallacanestro Trieste che ha tanti lunghi, e ruvidi, da opporre al 19enne centro biancorosso e esterni con stazza che potrebbero provare a far soffrire Smith con muscoli e pressione costante. Occorrerà concentrazione, e tanta, per non far correre Trieste, usando anche i falli con intelligenzae magari limitando le tante palle perse gratuitamente in queste prime partite.
Contro gente come questa, buttare al vento troppi palloni significa regalare contropiedi e folate in velocità capaci di stroncare le reni.
I vari Winston e Barford sono chiamati a dar risposte, così come il giocatore più indietro, Cheatham, che ancora paga il mese di stop forzato durante la preparazione a causa di un infortunio.
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