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Lorenzo Uglietti: «Non sono preoccupato: la Unahotels sta crescendo»

Adriano Arati
Lorenzo Uglietti: «Non sono preoccupato: la Unahotels sta crescendo»

Intervista al play della Pallacanestro Reggiana: «I problemi fisici ci hanno rallentato»

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Reggio Emilia «Il mio buon avvio? Conosco già i compagni e cosa vuole il coach, questo mi aiuta. Ma arriveranno anche i nuovi». È tranquillo sulla crescita della Unahotels il play Lorenzo Uglietti, tra i migliori giocatori biancorossi in un avvio segnato sì da due vittorie in tre gare ma pure da parecchi alti e bassi a livello di intensità. Un problema, questo, che non riguarda il giocatore piemontese, sempre efficace nel mettere aggressività e determinazione nei suoi momenti in campo, in attacco come in difesa, entrando in campo dalla panchina.

Aveva detto di essere pronto a lottare per il suo spazio e lo sta facendo?

«Beh, questa è stata sempre la mia caratteristica, cerco sempre di mettere il massimo dell’energia. Devo dire che, essendo stato qui anche l’anno scorso, sono avvantaggiato. So cosa chiede il coach, so cosa devo dare. E poi entro dalla panchina con gente come Smith e Vitali, anche loro qui nella passata stagione, e tutto è più facile».

Le rimonte le avete sempre alimentate dalla panchina. Non è un caso, vero?

«Ripeto, ci conosciamo ed è più facile. Poi, se si entra sotto nel punteggio, si cerca sempre di fare la massima attenzione a ogni azione, a ogni chiamata, e di non sprecare nulla».

Chi sale in corsa offre un altro impatto difensivo, sino ad ora. Ed è questo che vi sta facendo vincere?

«Non solo. Se guardiamo l’ultima partita con Cremona, credo che l’abbiamo vinta prima di tutto con le giocate di talento di Smith e Winston. La difesa ci aveva rimesso in partita, questo sì».

Per ora mancano all’appello i nuovi?

«Io vedo dei segnali di crescita, miglioriamo sempre, il coach Priftis non si fa problemi a dire cosa c’è che non va e noi ci lavoriamo. Ci sono tanti segnali di crescita: con Cremona, ad esempio, Barford ha fatto delle ottime difese a tutto campo».

Non è preoccupato, quindi?

«No, abbiamo appena iniziato e stiamo crescendo. Senza scordarsi che alcuni problemi fisici ci hanno rallentato. Penso a Cheatham, ha una stazza notevole, è più alto di Faye, ha bisogno di tempo per ritrovarsi, è normale».

Nel frattempo, il calendario non si ferma. Sabato ospiterete Treviso, una squadra dove lei ha fatto buoni campionati. Che partita si aspetta? «

Prima di tutto, personalmente sono contento di rivedere tanti amici. La gara non sarà facile, Treviso ha un grande potenziale offensivo e dovremo stare molto attenti alla loro pericolosità».

La Nutribullet arriva da una netta sconfitta. Sarà ancora più pericolosi?

«Intanto ha superato Venezia all’esordio, poi con Trapani hanno pagato un secondo tempo di difficoltà, questo non cambia che abbiano tante qualità, soprattutto in attacco. Ed è una squadra che già si conosce bene, e questo è un bel vantaggio per loro».

In che senso?

«Ha tenuto quattro stranieri rispetto alla passata stagione, e in questo periodo è tanta roba, mantenere un blocco straniero così numeroso. Senza contare che tra i nuovi, sia Mascolo sia Mazzola hanno già lavorato in passato con il coach Vitucci, si conoscono già piuttosto bene. E proprio per questo dovremo fare particolare attenzione. Sarà una gara molto complicata». l © RIPRODUZIONE RISERVATA