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«Lo Spezia sta andando a mille ma la Reggiana è squadra tosta»

Luigi Cocconcelli
«Lo Spezia sta andando a mille ma la Reggiana è squadra tosta»

Il doppio ex Fulvio D’Adderio gioca in anticipo il derby

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Spezia- Reggiana non è una partita come le altre. Per la rivalità che esiste tra le due tifoserie è quasi un derby, forse anche qualcosa in più.

Ne sa qualcosa Fulvio D’Adderio che vanta ricordi bellissimi delle esperienze vissute a Reggio da calciatore e in Liguria da allenatore.

Il marchio granata

L’allenatore molisano, che oggi è in attesa di una chiamata dopo l’ultima esperienza in serie D a Vasto, a proposito del dualismo tra spezzini e reggiani rivela un aneddoto: «Quando arrivai per firmare il contratto alla Spezia mi trovai di colpo al centro di un calderone incredibile di polemiche: mi venne rinfacciato il passato in granata. E ricordo che fui sul punto di rinunciare a quella che comunque per me era un’occasione, poi accettai e a distanza di 15 anni debbo dire di aver fatto benissimo. Al di là del calcio è stato bellissimo il rapporto con la gente e la città, La Spezia, è un poco come me, vuole che le cose vengano fatte con il cuore».

Un vecchio derby

La rivalità l’aveva conosciuta anche anni prima, a Reggio.

A rinfrescarle la memoria ci ha pensato l’altro giorno Giorgio Cimurrri.

«È vero – dice D’ Adderio – qualche giorno fa mi ha mandato un filmato della partita di serie C, l’anno della promozione, vittoria per 3-0 con doppietta di Silenzi e ad un certo punto dal settore occupato dai sostenitori dello Spezia è arrivato in campo di tutto, rubinetti, addirittura una bicicletta, petardi dalle parti di Facciolo con la partita che fu sospesa per alcuni minuti».

A Reggio D’ Adderio si è trovato benissimo. Al punto di ammettere che uno, se non , il più grande errore della carriera fu di accettare il trasferimento al Perugia contro il parere del ds granata Renzo Corni, che voleva trattenerlo.

Quello fu un errore di cui si è invece pentito?

«È vero – ammette – quello fu un errore: avrei dovuto ascoltare quel che mi consigliava il ds Corni».

Forse avrebbe preso residenza stabile in città, visto che moglie e 3 figli parlano ancora con affetto e nostalgia della nostra città. Bando ai ricordi, torniamo al presente, anzi a domani.

D’Adderio segue la B, non ha ancora visto dal vivo la Reggiana, mentre una quindicina di giorni fa era in tribuna al Picco nel match vinto dallo Spezia contro la Carrarese. Lo Spezia che è l’unica ancora imbattuta del campionato, sogna in grande. Parte coi i favori del pronostico, ma...

«Ma- osserva D’ Adderio- in B tutto è possibile, nulla scontato, il campionato scorso ha pagato in avvio lo choc della retrocessione, è più quadrata della Reggiana, subisce poco, ha un allenatore come D’ Angelo che conosco bene, è uno concreto, sta con i piedi per terra, penso abbia buone chance di lottare sino alla fine per fare bene, ma la squadra di Viali non parte battuta».

Dei granata cosa pensa?

«Innanzitutto la seguo con simpatia sia per i miei trascorsi, sia per la presenza di Fiamozzi e Stulac, che ho allenato quando facevo il secondo ad Empoli e ricordo 2 bravi ragazzi e buoni giocatori, poi è ostica, sta facendo bene avendo già incontrato formazioni che vanno per la maggiore come Sampdoria, Pisa e Salernitana».

Opinione diffusa: alla Reggiana manca un centravanti da doppia cifra. Uno , per fare un esempio a lei caro, come Silenzi…

«Sì e quello cambia le strategie di un campionato, le ambizioni, gli obiettivi cambiano se hai chi fa gol, ma in B è merce rara, lo stesso Spezia non è che in organico abbia chi garantisce in partenza un bottino di reti personale».

Lo Spezia è una delle squadre che sfrutta maggiormente le azioni da fermo, la Reggiana non ha ancora subito una rete di testa, la chiave può essere nelle palle inattive?

«Sì, nel calcio di oggi dove spesso regna l’equilibrio, dove tatticamente tutte sono evolute, quelle situazioni possono risultare determinanti».

Se la sente di azzardare un pronostico, magari un pareggio così non scontenta nessuno?

«A parte che non so quanto alla Spezia sarebbero contenti di un pari, è un giochino che non mi appassiona, saranno di fronte una squadra motivata, con l’entusiasmo ritrovato ed un ‘altra, la Reggiana, che ha qualità tecniche per fare male, dire la sua».

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