Gallo: «La Unahotels sarà pronta»
Il giovane play biancorosso sul precampionato pieno di ombre dei biancorossi
Reggio Emilia Appena arrivato già parla da veterano. Filippo Gallo, 20enne play triestino, è fra le scommesse del club della nuova stagione.
Pescato in A2, giocata in maglia Assigeco Piacenza, Gallo dimostra che poche settimane già gli sono bastate per entrare in pieno mood Pallacanestro Reggiana.
«Qui mi trovo molto bene - premette - mi sono ambientato subito sia con il club, sia con i compagni. Mi piace la città, molto tranquilla e carina, dove posso trovare tutto. Non mi posso assolutamente lamentare di nulla».
Il club reggiano le era stato consigliato da qualcuno in particolare?
«Avevo parlato con giocatori, allenatori e dirigenti e tutti mi avevano consigliato di accettare l’offerta della Pallacanestro Reggiana. Mi avevano detto che qui avrei potuto avere l’opportunità di crescere come giocatore e come persona».
E sta andando effettivamente così?
«Sì. Va tutto molto bene».
Il precampionato però non sta andando per il meglio per la squadra. I motivi?
«Ogni squadra vive la pre-season in maniera diversa. Ad esempio c’è chi ha giocatori in nazionale mentre altri devono invece fare i conti con infortunio o altri problemi. Noi sin da subito abbiamo accusato una serie di acciacchi. Cheatham non ha ancora giocato una partita e altri come Vitali e Chillo ne hanno saltata almeno una. Il nostro obiettivo è arrivare pronti il 28 settembre per l’inizio del campionato. Ci importa diventare un gruppo coeso, unito, conoscerci, ci sono elementi nuovi oltre al gruppo dell’anno scorso. Ogni giorno che passa siamo concentrati per arrivare pronti al via. Alcuni team hanno iniziato prima e adesso forse sono più pronti. Noi lo saremo quando conterà davvero. Pensiamo a quello, non ai risultati delle amichevoli».
Nello specifico cosa le chiede il coach Priftis?
«Portare più energia possibile alla squadra. Sono uno dei più giovani e a noi si chiede di aumentare l’intensità della squadra, mettere l’energia che ci dà la giovane età ed essere sempre pronto ad ascoltare i consigli dei compagni più esperti. Da questo punto di vista, sta andando tutto per il verso giusto e lavoriamo per migliorarci l’un l’altro».
Il coach Priftis ha una grande esperienza a livello europeo. Percepisce la differenza con gli allenatori che ha avuto in passato?
«Conosco bene il suo curriculum: è un tecnico che ha viaggiato e allenato in club molto importanti a livello europeo. Questo gli rende onore e mi fa capire che va sempre ascoltato. Rispetto ad altri, chiede un livello di attenzione più alto, ma perché il campionato è a un livello più alto rispetto a quello in cui ho giocato e questo richiede più impegno».
È al suo debutto in Serie A. Che idea si sta facendo del campionato?
«Il salto di categoria lo si percepisce sicuramente. Lo sport è sempre quello, ciò che cambia è la fisicità la velocità con cui si gioca. In ogni caso sapevo a cosa andavoincontro e sapevo anche che dovevo fare uno step in avanti a livello fisico e di concentrazione, ma ci si fa l’abitudine. Sto capendo cosa serve a stare in campo a questo livello».
In campo ha reagito come si aspettava?
«In campo cerco di dare i campo tutto me stesso, portare più energia possibile. A causa di un paio di infortuni in squadra ho giocato anche fuori ruolo. Io nasco play ma se mi viene chiesto di giocare da esterno lo faccio e sono contento di dare il mio apporto alla squadra. Certo, devo cercare di essere più consistente e non viaggiare a corrente alterata. Cerco di restare sempre concentrato e sono contento delle mie prestazioni».
Che campionato è lecito attendersi dalla Unahotels?
«Sappiamo che il campionato di serie A è molto difficile, come si è visto negli anni scorsi dalla settima alla tredicesima posizione possono cambiare solo uno o due vittorie. Ci sono tante squadre forti e noi dovremo essere in grado di dimostrare di essere in grado reggere il livello sia del campionato sia della Bcl. Giocare in coppa non è un ostacolo al campionato, ma per entrambi pronostici non li voglio fare. Il nostro obiettivo è vincere più partite possibili. In casa abbiamo l’aiuto del sesto uomo ma dobbiamo riuscire a vincere anche fuori. A settembre non si dire che si vuole arrivare ai playoff e contare quante vittorie servono per qualificarsi, bisogna invece ragionare gara dopo gara e lavorare ogni giorno in palestra per vincere la domenica».
L’ambiente è sereno?
«Sì, assolutamente. Anche se ci viene richiesto grande impegno, non significa che ci sia tensione. Noi ci divertiamo. L’ambiente è sereno. Prima e dopo l’allenamento scherziamo ma poi siamo concentrati su quel si fa in palestra». l
© RIPRODUZ