Gazzetta di Reggio

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L’ala della Unahotels

«Ho lavorato tutta estate per essere pronto alla nuova annata»

Adriano Arati
«Ho lavorato tutta estate per essere pronto alla nuova annata»

Sasha Grant si sta allenando già da settimane

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Reggio Emilia «La mia crescita? Non è uno sprint, è una maratona, l’anno scorso ho imparato tanto e spero di poter essere ancora più utile alla squadra».

Non si sbilancia ma mostra al contempo fiducia nel suo cammino, l’ala della Unahotels Sasha Grant.

Dopo il suo primo anno da professionista in biancorosso, seguito a quelli delle giovanili a 15 e 16 anni, in questo 2024/25 il giocatore sardo potrebbe avere un ruolo più ampio, pensato per valorizzare al massimo la sua fisicità e la sua potenza, davvero rare per un atleta italiano.

E lui cerca di farsi trovare pronto in ogni modo.

È arrivato in anticipo rispetto al raduno. Come mai?

«Per allenarmi, volevo arrivare al meglio al raduno di domani. Questa estate sono rimasto a casa con la mia famiglia, ho lavorato tanto, qui ci sono tutte le strutture adeguate, è il posto giusto dove prepararsi e sono tornato un poco prima».

La scorsa stagione è stata brillante, ma è finita con l’amarezza di Gara 5 a Venezia. Qualcosa è rimasto, di quella delusione?

«L’ultima annata è stata ottima, c’era un ottimo rapporto coi compagni, siamo stati molto bene insieme. Sì, è stato brutto non chiudere in Gara 4 e poi perdere Gara 5, ma bisogna lasciare le cose dove sono e guardare avanti».

E cosa vede, nel futuro della Unahotels?

«Questa squadra a me piace tanto, ho voglia di conoscere tutti i nuovi compagni e spero che sia un gruppo bello e unito nello spogliatoio come quello dell’anno scorso, quello è stato l’aspetto fondamentale».

Dei rinforzi cosa pensa?

«Non li conosco di persona, ho visto qualche gara e i loro video. In generale, ero a casa in estate e vedendo i nuovi innesti, l’uno dopo l’altro, mi è venuta subito la voglia di ricominciare. Questo è il posto giusto, quello in cui possiamo far bene, lo si è visto nel modo in cui abbiamo creato coesione con lo staff».

I nuovi arrivati cosa dovranno dare?

«Credo che ci potranno aiutare in vari modi, sono buoni giocatori e ci potremo togliere delle soddisfazioni. E cancellare quell’amarezza dell’eliminazione, sono esperienze da cui si deve imparare. Abbiamo avuto il tempo per riposare e ora dobbiamo metterci al lavoro».

Dal punto di vista personale, ha ambizioni precise?

«Questa non è uno sprint, è una maratona. La mia crescita è qualcosa che va avanti giorno per giorno, non mi voglio mettere pressioni immediate, so che devo lavorare quotidianamente e mostrare la mia crescita».

Così da ottenere fiducia?

«Il mio ruolo e il mio impiego saranno deciso da quello che dimostrerò di saper fare al coach. Nel 2023-24 ho imparato tante cose dal lato agonistico e mentale, l’aspettativa che ho ora di dare tutti i giorni il massimo, di fare il 100% per raggiungere gli obiettivi che mi sono imposto il giorno prima».

Senza guardare troppo oltre?

«Esatto, questo impegno quotidiano è il modo giusto per crescere e per avere un ruolo importante con cui aiutare la squadra nel modo che servirà».

Che Unahotels vedremo?

«Il nostro gruppo già si conosce, ora sarà importante essere sulla stessa pagina con i nuovi, sfruttando la presenza di diversi giocatori che già hanno lavorato insieme. Dobbiamo trovare coesione, con quello che ci daranno i nuovi la nostra potrà essere una bella pallacanestro, e una pallacanestro che funziona».

Avrete anche la coppa. Contento?

«Non vedo l’ora. Con una partita a settimana la stagione è lunga, ci sono tanti allenamenti e si deve aspettare sei giorni per la partita successiva, così ci saranno più impegni e ancora più motivazioni».

Con l’impegno in Bcl cambieranno le cose?

«È bello avere uno stimolo in più, è una motivazione ulteriore per essere competitivi, credo che la coppa sia una bella occasione di crescita individuale e di squadra».