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«Zaynab delusa dopo l’eliminazione nei 100 metri. Nella staffetta la concentrazione dovrà essere alta»

Aldo Spadoni
«Zaynab delusa dopo l’eliminazione nei 100 metri. Nella staffetta la concentrazione dovrà essere alta»

Loredana Riccardi, storica allenatrice della Dosso, sulla flessione della stella azzurra: «Dopo gli Europei aveva faticato: forse le sarebbe servito staccare e tornare a Rubiera»

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Rubiera Il tempo dei rimpianti, dell’amarezza e della delusione di non aver raggiunto la finale olimpica sui 100 metri piani è terminato e per la sprinter rubierese Zaynab Dosso è tempo di tornare sulla pista dello Stade De France di Paris-Saint Denis per tentare giovedì alle ore 11. 10 l’impresa con la staffetta della 4x100 di entrare nella storica finale a cinque cerchi. Dopo l’amarezza del primo momento dovuta all’eliminazione in semifinale con un tempo pure modesto per le grandi prestazioni ottenute in questa stagione, si pensi solamente che a giugno agli Europei di Roma con l’11”01 ottenuto avrebbe centrato addirittura una storica finale, sia ora giunto il momento di resettare. Nella gara sui 100, l’allieva di Loredana Riccardi alla Corradini è apparsa un’altra rispetto a ciò che aveva fatto vedere tra maggio e giugno, un’involuzione soprattutto nel suo punto più forte, la progressione negli ultimi trenta metri. Ma la staffetta è ben altra cosa e il quartetto azzurro nelle ultime due stagioni ha regalato grandi soddisfazioni a tutta l’atletica azzurra con il bronzo agli Europei di Monaco di Baviera nel 2022 e il quarto posto ai Mondiali di Budapest dello scorso anno con uno straordinario 42”49.

«Avevo sentito Zaynab prima delle batterie di qualificazione e mi era apparsa serena e tranquilla – racconta Loredana Riccardi, storica allenatrice e scopritrice della Dosso – ma nei giorni precedenti avevo percepito che qualcosa non andava; dopo gli assoluti di La Spezia che avevano coinciso con la vittoria del titolo italiano era sì in carico atletico per l’appuntamento olimpico, ma decisamente scarica dal punto di vista delle energie nervose».

Conosce Zaynab sin da bambina, pensa che questo fattore abbia contribuito negativamente alla sua marcia di avvicinamento all’appuntamento olimpico?
«La dimostrazione di questo suo stato psicologico, nel quale non è più riuscita a ritrovare le sue energie nervose lo si è visto nei tempi fatti sia in batteria sia in semifinale». Crede che abbia gareggiato troppo in questa stagione spendendo tante energie dal punto di vista mentale? «Quest’anno Zaynab ha gareggiato tanto e soprattutto gare importanti e contro avversarie di grande spessore tecnico, logico che il focus era sugli Europei di Roma che erano più alla sua portata ed in effetti ha fatto molto bene».

Come spiega questa involuzione?
«Dopo gli Europei ha fatto un po’ fatica, aveva anche un piccolo affaticamento alla coscia e altri problemini, ma soprattutto non è più riuscita a recuperare a livello motivazionale quanto speso agli Europei; anche agli italiani di La Spezia e nella tappa della Diamond League di Parigi non era apparsa quell’atleta brillante ed esplosiva vista in passato. Aveva rinunciato alla tappa di Monaco della Diamond League in quanto non si sentiva in forma; forse aveva bisogno di ricaricare le pile e magari uno stacco tornando nella sua Rubiera le avrebbe fatto bene».

Dopo la gara vi siete sentite?
«Al termine della semifinale le ho mandato un messaggio al quale mi ha risposto con un cuore spezzato, da questo si può percepire quanto sia amareggiata perché comunque sperava di fare un tempo vicino al suo personale».

Potrà riscattarsi con la staffetta?
«Sarà molto complicata, visto anche che Kaddari e Bongiorni non stanno attraversando un periodo di gran forma, il segreto sarà quello di affrontare la gara con la giusta concentrazione, senza tensione e soprattutto facendo cambi perfetti».l © RIPRODUZIONE RISERVATA