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L’intervista

Il doppio ex Ballotta: «Il pari sarebbe ok, ma resta un derby...»

Luigi Cocconcelli
Il doppio ex Ballotta: «Il pari sarebbe ok, ma resta un derby...»

Il portiere che ha difeso entrambe le porte auspica la salvezza per Reggiana e Modena

30 aprile 2024
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Reggio Emilia Reggiana che non esce con i 3 punti in tasca in un match casalingo dal giorno di Santo Stefano, Modena che a Reggio non vince dal 1950. Avete letto bene, non c’è nessun refuso: è proprio dal 1950 che i modenesi non vincono a Reggio. Tutti numeri che finché la palla è ferma a centrocampo e il derby numero 68 fanno del pareggio il pronostico maggiormente gettonato per il match di domani. Pareggio che, tutto sommato, potrebbe anche non dispiacere ad entrambe, che avranno il vantaggio- svantaggio di scendere in campo già a conoscenza del risultato delle rivali nella corsa alla salvezza. Eccezion fatta per il Bari, che però è messo davvero male. E il pareggio è il risultato più probabile anche per Marco Ballotta, uno dei tantissimi doppi ex della partita e che ad inizio mese ha festeggiato i 60 anni senza dimostrarli, vitalità che lo ha portato ad entrare nel libro dei record come uno dei portieri più longevi e poi a divertirsi facendo il centravanti in campionati dilettantistici ed attualmente a fare il dirigente alle Terri di Castellli. E che non ha ancora deciso de fare un salto nello stadio che gli ricorda la promozione con Carletto Ancelotti.

Lo dice un poco con il cuore, perché legato alle 2 squadre con cui ha vinto e perso, anche se ovviamente il canarino lo ha indossato di più, e con il cervello.

Ballotta, match all’insegna del meglio 2 feriti che un morto, in fin dei conti il pari può andar bene a tutti...

«Sì, è vero , ma è un derby, sarà gara interessante ed importante, per le tifoserie, per le società, per l’ambiente si giocherà per vincere, sento in giro sciocchezze, se mai c’è stato non è più il tempo di “biscotti”, poi magari il nulla di fatto salterà fuori, anzi è molto probabile, ma più per un naturale svolgimento della partita, non certo per pensieri della vigilia che non troverete nè da una sponda nè dall’altra del Secchia».

Da dove nasce questa sua convinzione?

«Dal fatto che si affrontano due squadre dalle cifre simili, stessi punti, anche se maturati in maniera diversa, stesso numero di vittorie, pareggi e sconfitte, quasi identici i goal fatti e subiti, per quanto assai diverse per il modo di giocare».

Il Modena , da questo punto di vista, con Bisoli in panchina ha cambiato decisamente pelle…

«Sì , lui sta trasferendo alla squadra le caratteristiche che aveva da giocatore, le squadre di Bisoli si sa come giocano: grande corsa, determinazione, sta dando questi input , la squadra lo sta seguendo, con Bianco c’era più palleggio, costruzione dal basso, lui verticalizza di più».

Della Reggiana che idea si è fatta?

«Quella di una squadra davvero strana, imprevedibile, non sai mai cosa possa fare, davvero, e lo ha dimostrato , può vincere e perdere con chiunque, sinceramente non so darmi una spiegazione perché Nesta è allenatore con una sua linearità, predica coraggio, cerca di giocare la palla anche nei frangenti in cui appare in difficoltà, ha un pubblico eccezionale».

Due squadre che fanno fatica a segnare, il miglior marcatore granata è fermo a quota 5, quello del Modena, Palumbo a 7 ma quasi tutti su rigore. Che spiegazioni può dare da osservatore?

«Che nessuna delle due squadre disponga di un bomber da 20 gol è un dato di fatto. Ma ormai che senso ha discutere di questo, a tre giornate dalla fine? L’importante è arrivare alla salvezza, prendersi quei benedetti pochi punti per centrare l’obiettivo, per questo mi attendo che cerchino di arrivare alla vittoria senza prendersi eccessivi rischi».

Uno sguardo al futuro: la Reggiana è stata costruita con tanti prestiti, a fine anno Bianco, Marcandalli, Pieragnolo tra i migliori, se ne andranno. Secondo lei è una scelta giusta?

«La parola d’ordine deve essere consolidarsi, il primo anno lo puoi fare, di attingere a prestiti, ma poi se vuoi crescere devi costruirti una tua identità e avere continuità. A Modena vedo in questo un percorso interessante: proprietà solida, società oculata, stanno costruendo un centro sportivo, sanno programmare senza fare il passo troppo lungo, insomma stanno gettando le basi per qualcosa di serio e con prospettive».

Se è per questo a Reggio non sono da meno..

«Me lo hanno detto, per questo dico che è fondamentale è arrivare alla salvezza». © RIPRODUZIONE RISERVATA