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Tributo a Kaukenas nel decennale dell’Eurochallenge

Adriano Arati
Tributo a Kaukenas nel decennale dell’Eurochallenge

Al Pala Bigi: in parterre anche l’ex ds Alessandro Frosini

29 aprile 2024
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Reggio Emilia Un mare di ricordi, dolcissimi e non solo. L’ultima gara interna stagionale della Unahotels ha visto tornare al pala Bigi una parata di grandi protagonisti del passato biancorosso, condita da brividi e applausi, a 10 anni dalla prima e unica vittoria in una competizione europea, l’Eurochallenge 2014. A guidare la fila, nella classifica delle ovazioni, l’amatissimo Rimas Kaukenas, accolto da un’ovazione di diversi minuti. L’elenco era lungo, con Alessandro Frosini, prima giocatore poi direttore sportivo negli anni magici, e due ragazzi cresciuti a Reggio e ora impegnati come dirigenti, Jakub Kudlacek, oggi responsabile dello scouting internazionale della franchigia Nba degli Charlotte Hornets, e Luca Infante, a capo delle scelte tecniche di Treviglio in A2, dove Frosini opera con la sua Verona. A chiudere, ma non certo per la durata della militanza reggiana, Alessandro Dalla Salda, amministratore delegato della GeVi Napoli dopo tanti decenni con la società della sua città. Proprio Dalla Salda è stato omaggiato prima della palla a due dalla presidente biancorossa Veronica Bartoli con una targa consegnata a metà campo, tra applausi e pure qualche fischio. Forse provocato dalla ferita ancora fresca della sconfitta in Coppa Italia con Napoli, o dal ricordi delle infinite sofferenze del 2022/23, ma decisamente poco generoso. Il secondo tributo è andato in scena alla fine dell’intervallo.

Dopo un video commemorativo del successo in Eurochallenge dell’aprile 2014 a Bologna, sul parquet, accolto dal vicepresidente San Pietro, è arrivato Kaukenas, accompagnato da un’enorme onda di battiti di mani e cori di chi con il fuoriclasse lituano ha potuto sognare vette sino a quel momento difficili anche solo da immaginare. A confermarlo, sorridente, è lo stesso Kaukenas: «Qui è stato tutto bellissimo, davvero, l’unica cosa che sono mancati sono stati gli scudetti», è il commento dolce-amaro. «Tutto questo calore mi ha fatto un immenso piacere, dopo tutti questi anni è sempre bello vedere così tanti amici, salutarli, e davvero questa accoglienza così calda è stata bellissima». Inevitabile pensare anche alla Reggio di oggi: «mi piace come gioca, mi piace l’allenatore, mi piace l’organico. È chiaro che quando si cambia tutto come ha fatto quest’anno Reggio ci vuole del tempo per mettere tutto insieme, e un infortunio a volte complica le cose, ma questa squadra mi piace». A chiudere, un pensiero su Faye: «è davvero promettente, penso che un altro anno a Reggio non potrebbe fargli che bene». Stesso parere di due “colleghi” lunghi di Faye, Frosini e Infante. «A 19 anni, al primo anno, domina già, non c’è molto da aggiungere. Rimanere un anno a Reggio e giocare lo aiuterebbe, bisognerà vedere se qualcuno mostrerà interessi concreti, gli scout Nba sono già qui a vederlo. Reggio? Ha fatto un gran campionato, se tutto va bene può arrivare quinta, e trovarsi Venezia ai playoff. Delle prime, è la più abbordabile» riflette Frosini. «Per me Faye è un predestinato, un’altra annata qui sarebbe utile, resta da vedere se si muoverà subito qualche squadra di alto livello, in Europa o in Nba».l A.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA