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Alessandro Nesta dopo la vittoria a Palermo: «Io, il più felice del mondo»

Cristiana Filippini
Alessandro Nesta dopo la vittoria a Palermo: «Io, il più felice del mondo»

Dopo il mea culpa per il ko contro il Cosenza, il mister della Reggiana si prende questa rivincita: «Nonostante lo svantaggio pensavo di ribaltarla. Ma non parlatemi di playoff...»

28 aprile 2024
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Palermo «Nonostante lo svantaggio vedevo che c’erano i presupposti per ribaltare la gara. Questo è davvero un gruppo di bravi ragazzi. Mi sento l’allenatore più felice del mondo». Alessandro Nesta si prende la sua rivincita: settimana scorsa, dopo la debacle col Cosenza, si era scusato davanti a una tifoseria che gli chiedeva di andarsene. Qualche giorno più tardi il mondo si è nuovamente ribaltato ma lui, dimostrando intelligenza e umiltà, rinuncia a togliersi dei sassolini. In fase di presentazione il mister aveva detto che era il momento di rimettere insieme i cocci. Che potesse accadere allo stadio Barbera di Palermo non era però immaginabile. «Devo ripetere quello che ho detto nei giorni scorsi – spiega il tecnico granata – ci sono capitate tante cose in questa stagione ma abbiamo sempre cercato di riprenderci e di tirarci su».

Cosa ha detto alla squadra nell’intervallo quando era sotto forse in modo immeritato?

«Di crederci e di continuare a giocare. Nei primi dieci minuti eravamo andati vicini al gol in un paio di occasioni e c’era fiducia. Se giochiamo come sappiamo, infatti, possiamo mettere in difficoltà chiunque».

Si aspettava qualcosa in più dal Palermo?

«Ci sono partite e partite. Sapevamo tutti che il Palermo ha grandi giocatori con cambi importanti e non mi è dispiaciuto. Noi perdiamo 4-0 in casa con il Cosenza e poi veniamo qui a vincere. Il campionato di B è un macello».

Come spiega questa trasformazione in così pochi giorni?

«Perché abbiamo giocato con coraggio. Dopo tre sconfitte consecutive, l’ultima in casa per 4-0 e con la contestazione finale, venire a vincere a Palermo non era facile. Questa vittoria non ha prezzo».

E come l’aveva preparata? Perché una risposta di questa portata era difficile da prevedere.

«Con il lavoro quotidiano e rimanendo lucidi. Quando va male sei lì e quando va bene sei lì. Anche quando abbiamo perso ho sempre detto che i miei ragazzi hanno l’atteggiamento giusto».

Avete la stessa differenza di punti tra play out e play off.

«Per carità – si smarca subito Nesta – l’ultima volta che ho sentito questa parola non abbiamo più vinto. Pensiamo solo a salvarci, fosse anche all’ultima giornata. Non siamo pronti per altro». Cosa c’era in quell’abbraccio finale con Malpeli? «Michele è una figura importantissima. Aiuta tutti quando ci vede giù: è un personaggio fondamentale».

E poi Kabashi a nome della squadra le ha dedicato la vittoria.

«Mica sono morto. Faccio le corna e ringrazio Kabashi». Spendiamo una parola per Libutti. «Ragazzo d’oro e di una bontà unica. Non giocava da tempo ma Libu è una sicurezza. Se chiedi quello lui ti dà quello. Una garanzia».  © RIPRODUZIONE RISERVATA