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Darion Atkins: «Motivato a mille per l’EA7»

Adriano Arati
Darion Atkins: «Motivato a mille per l’EA7»

Il giocatore della Pallacanestro Reggiana affila le armi per affrontare Milano: «Ora la Unahotels può giocarsela anche con le squadre più forti»

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Reggio Emilia «Con il nostro nuovo assetto, possiamo giocarcela anche contro le squadre più attrezzate, se riusciamo a mettere la giusta energia».

Pensa alla poderosa batteria di lunghi di Milano, con gente massiccia quanto tecnica, l’ala forte della Unahotels Dario Atkins.

Il giocatore Usa, dopo aver iniziato la stagione da centro, ora ha cambiato stabilmente ruolo, dopo il cambio tra Hervey e il ben più massiccio Tarik Black.

Ora Reggio ha una rotazione con quattro giocatori interni di stazza, una rarità in Serie A, e chi ha dovuto mutare maggiormente il suo impiego è proprio Atkins, pronto a collaudarsi contro i vari Melli, Mirotic, Hines e Voigtmann in una delle ultime tre gare casalinghe che Reggio può sfruttare per blindare la qualificazione ai playoff.

Cosa è cambiato per lei? L’aggiustamento è stato complesso, come meccanismi difensivi e movimenti offensivi?

«L’adattamento al nuovo ruolo è stato complessivamente rapido e abbastanza semplice. Mi sto dedicando alla squadra, alcune partite mi offrono la possibilità di prendermi più tiri, altre meno, ma l’importante è che stiamo continuando a crescere e vincere. Che è molto più importante dei tabellini».

Da un mese gioca a fianco di Black. Che impressione si è fatto?

«Con Tarik mi trovo bene e penso che tutto sommato le nostre caratteristiche si sposino abbastanza bene».

Non a caso, giocate spesso insieme nel secondo quintetto, giusto?

«Come ho detto, le nostre qualità si sposano bene. Con lui abbiamo una dimensione fisica ed interna più preponderante, che ci permette di competere anche con organici più “grossi” e potenti».

Domani con Milano servirà?

«Come dicevo prima, il nostro assetto attuale ci può permettere di competere anche contro delle frontline più attrezzate: Milano è sicuramente una di queste e sarà una sfida davvero motivante e tosta».

Il pronostico non è chiuso, quindi?

«Ancora una volta, dovremo essere noi a mostrare davanti al nostro pubblico di potercela giocare anche con loro e disputare un’altra grande gara al pala Bigi».

Intanto partite da una bella base, la prima vittoria in trasferta dopo tre mesi, a Pesaro. Quale è stata la differenza rispetto alle cinque gare precedenti: l’intensità difensiva?

«Penso che la chiave della vittoria contro Pesaro sia stata riuscire a replicare anche in trasferta quel tasso di energia ed attività che abbiamo sempre mostrato al pala Bigi. È una cosa su cui il coach ha lavorato tanto in settimana».

Vi siete tolti di dosso un bel peso?

«Sono contento che siamo riusciti a fissare un nuovo standard, più elevato, e ora dobbiamo tenerlo».

A quota 28, la qualificazione ai playoff non appare così lontana. Specialmente se riusciste a superare Milano. Avete iniziato a ragionare su questi aspetti?

«Siamo ad un punto della stagione dove penso sia inevitabile che ognuno di noi dia un’occhiata alla classifica, al calendario e magari nella sua testa inizi a fare due calcoli».

Questo può condizionarvi?

«Dico la verità, guardo solo alla prossima sfida, un passo alla volta, poi vedremo alla fine dove ci saremo piazzati».l