«La Reggiana dimostra coi fatti di puntare in alto»
Maraia, tecnico della Lucchese, pronto al debutto: «Diana imposterà una partita aggressiva»
Reggio Emilia Stimolante, perché giocare in uno stadio di serie A lo è sempre, atteso, perché dopo una quarantina di giorni di preparazione c’è la curiosità di andare a scoprire a che punto si è, difficile, complicato perché di fronte ci sarà, per di più a casa sua, un avversario forte, che ha fatto di recente benissimo e che ha tutte le carte in regola per ripetersi. Forse il debutto peggiore che uno potesse augurarsi.
Ivan Maraia, che prima della chiamata della Lucchese a seguito del trasloco di Pagliuca a Siena aveva ritenuto normale e giusto dire addio, dopo una decina di anni, al Pontedera per provare una nuova esperienza, descrive così stato d’animo e sensazioni a pochi giorni dal debutto in campionato.
Come arriva al via del campionato la sua Lucchese?
«Bene, ma in ritardo di condizione, per problematiche legate anche a un ventilato cambio di proprietà poi non verificatosi, fino attorno al 20 luglio siamo rimasti fermi, per particolari situazioni contrattuali si è poi cambiato tanto, sono rimasti solo in cinque o sei, la società è stata poi brava a prendere giocatori anche importanti (da Mastalli a Di Quinzio, da Maddaloni a Tiritiello e Bruzzaniti e Bianchimano, che comunque domani sarà assente per squalifica, ndr), solo che sono arrivati un poco alla spicciolata, hanno nelle gambe carichi di lavoro diversi, anche l’amalgama tattico è da costruire, a dire il vero questo è il nostro problema maggiore, lavorare per cercare di portare tutti se non allo stesso livello almeno vicini».
Tatticamente lei è un convinto assertore del 3-5-2, sarà questo il canovaccio di base della Lucchese?
«Sì, per quanto abbiamo allestito una rosa che ci consente, se non dal primo minuto a partita in corso variazioni sul tema, ma all’inizio per i motivi che dicevo meglio affidarsi a cose semplici, pochi ma chiari concetti».
Che partita prevede?
«Per noi di sacrificio, grande attenzione tattica, la Reggiana ha cambiato poco, si conoscono, metto in preventivo da parte dell’allenatore Aimo Diana una partita aggressiva, offensiva, sulla falsariga del calcio proposto il torneo scorso».
Come si prepara una partita contro una squadra che solo nell’ultimo giorno di mercato ha completato l’organico, preso due potenziali titolari, esterno sinistro e centravanti, e che deve sopperire nella circostanza all’indisponibilità di Rossi e Cigarini?
«L’intelaiatura è rimasta la stessa, il credo calcistico di Diana pure, le conoscenze ci sono, dovremo fare tesoro dell’esperienza di averla incontrata meno di un anno fa, Kabashi l’ho allenato, so quel che vale, quel che può dare, ha preso gente di categoria superiore, dimostrando con i fatti di puntare in alto, sarà sicuramente ancora protagonista».
Se la sente di azzardare un pronostico, la sua griglia di partenza?
«Visto il mercato e i trascorsi è un’analisi molto facile: davanti a tutte ci sono Reggiana, Cesena ed Entella, i romagnoli hanno cambiato l’intero tridente offensivo che era il loro punto di forza, bisogna vedere quando tempo impiegheranno a trovare intese e giusti equilibri, poi ci sarà l’immancabile sorpresa, ma non vedo chi posa insidiare il primo posto a quel terzetto».
E la Lucchese?
«L’obiettivo è far meglio del campionato scorso, il miglior piazzamento possibile nei playoff, divertire e dare entusiasmo al nostro pubblico».