Gazzetta di Reggio

La nuova specialità di Kevin Casali ora si chiama “Resilienza”

alessandro zelioli
La nuova specialità di Kevin Casali ora si chiama “Resilienza”

L’intervista - La quarantena molto speciale del ventisettenne nuotatore paralimpico di Castellarano 

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L’INTERVISTA

alessandro zelioli

Sono tanti gli sportivi che in questi mesi hanno patito per il divieto di allenarsi. Tra questi, però, ci sono categorie di atleti, che più hanno sofferto: quelli professionisti come il nuotatore paralimpico di Castellarano, Kevin Casali. A 27 anni, Kevin fa ormai parte stabilmente della Nazionale italiana di nuoto paralimpico e si allena ogni giorno per quasi tre ore. Non poter entrare in acqua, per Kevin Casali, è stato molto difficile. Ora però, il giorno nel quale indosserà maschera e cuffia è vicino. Nel frattempo, però ha potuto, pur tra le difficoltà di chi ha bisogno della quotidianità più di altri, studiare e mantenere i contatti con il tecnico, Alessandro Cocchi e col preparatore atletico Stefano Carbone, attraverso il computer. Sempre affiancato da mamma Mirella, che non lo abbandona un attimo.

Kevin, le mancano il nuoto e la piscina?

«Sì, mi manca moltissimo il nuoto. Tantissimo. E mi mancano i miei compagni e il mio allenatore, Alessandro». Cosa ha fatto in queste settimane in casa?

«Ho giocato con la Play Station 4; ho guardato un bel film; ho fatto gli esercizi di scuola con la mamma e il pomeriggio ho fatto ginnastica. Tutto da solo. La sera poi ho letto i libri».

Kevin, cosa farà appena potrà uscire?

«Un bel giretto in bicicletta».

Lo sa che dovremo portare sempre la mascherina?

«Si, mi piace. Sembro un cowboy».

Avrebbe voglia di tornare su un aereo per andare a fare una gara?

«Di fare una gara di nuoto sì».

Ha detto di aver fatto ginnastica lo stesso anche in casa. È vero?

«Si tutti i giorni da solo. Poi facevo una bella doccia che mi ricordava la piscina».

Ha visto i suoi tecnici?

«Ho fatto una bella videochiamata con Cocchi».

Kevin, cosa ricorderà di questo brutto momento?

«Periodo strano». dice Kevin mentre mamma Mirella Antoniani non gli stacca gli occhi di dosso. L’amore di una madre che ha visto crescere in questi anni le autonomie di un figlio che ha trovato nel nuoto la sua dimensione, non le consente di trattenere le lacrime di gioia che sfociano in una confessione. «Kevin - dice - durante questa quarantena dice spesso la parola resilienza. Dopo la prima settimana chiuso in casa, trascorsa come fosse in ferie, un giorno mi ha dato un bacio e mi ha detto quella parola: Resilienza. Con stupore e felicità gli ho detto che aveva ragione, ma ho anche chiesto: cos’è la resilienza? E Kevin mi ha risposto: «adattarsi agli imprevisti».

«Poi ci sono stati giorni dove la ripeteva più spesso _ chiude la madre di Kevin Casali _, me la diceva parecchie volte e lì capivo che era il suo modo per dirmi “non ce la faccio più” e allora mi inventavo di tutto».

Da alcuni giorni, Casali ha ripreso ad allenarsi, correndo con Alessandro Cocchi per ritrovare un po' di forma fisica in vista della riapertura delle piscine. «Abbiamo iniziato un progetto che avevamo iniziato a gennaio _ spiega Alessandro Cocchi, tecnico della Nazionale e anche della Sea Sub di Modena società per la quale Casali è tesserato _. Kevin in vasca ha ormai dato e ottenuto tutto quello che poteva. Ora è il momento di inventare qualcosa di nuovo. Vorremo portarlo verso il Triathlon e il nuoto in acque libere. Ha bisogno di stimoli nuovi e queste specialità potrebbero darglieli. Le lunghe distanze sono il suo pane e si esprime al meglio. Di corsa va come un treno. Rimane l’incognita della bicicletta». “Qui Kevin _ chiude Cocchi _ ha dimostrato buone doti, solo che, non esistendo una categoria paralimpica per specifica per lui dovrebbe gareggiare con i normodotati. Dobbiamo lavorare ancora, ma in questi anni ha fatto grandi miglioramenti e sono fiducioso». —

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