Dal Cin, il padre del Giglio «Lo stadio è della Regia»
L’ex ad granata ospite di un incontro organizzato dalla Lega «Quell’impianto è la mia creatura: lo abbiamo costruito tutti insieme»
REGGIO EMILIA. Franco Dal Cin è tornato a Reggio. Il padre dello stadio Giglio lunedì è stato ospite a un incontro pubblico organizzato dalla Lega all’Hotel Posta per parlare dello stadio, uno degli argomenti più caldi delle ultime settimane. «E’ lo stadio dei reggiani – ha ribadito Dal Cin – costruito dai reggiani per la Reggiana che rappresenta tutta la città». Lo stesso Dal Cin nel 2013 dopo l’acquisto di Squinzi aveva sottolineato come «fosse un bene» il passaggio dell’impianto nelle mani dell’imprenditore milanese. «È ancora così perché lo tiene molto bene, però la Reggiana non dovrebbe pagare l’affitto».
Il “suo” stadio continua a essere argomento di grande discussione a Reggio.
«Quello che mi fa più piacere è che dopo più di vent’anni il Giglio sia ancora uno degli stadi più moderni d’Italia. Era moderno nel 1994 e oggi lo è ancora di più e ci sono tantissime formazioni che vogliono venire a Reggio per giocarci, come ha fatto l’Atalanta in coppa e questo mi fa molto piacere».
Che effetto le fa vedere com’è oggi lo stadio?
«Per nove anni ho fatto il tragitto Milano-Reggio e ogni volta che ripercorro questa strada ricordo le belle cose che abbiamo fatto. Poi tutto si è complicato proprio per la questione stadio perché il progetto non si è completato e non abbiamo potuto avere i ricavi che facevamo i conti di ottenere. Appena sono arrivato in città comunque sono andato a salutare la mia creatura».
C’è un po’ di amarezza nel pensare a come sarebbero potute andare le cose?
«L’amarezza ce l’ho da sempre, perché quello stadio è stata una cosa che abbiamo fatto in tanti, insieme a tutti i tifosi della Reggiana ed è stata una vera e propria impresa. Ricordo che il giorno che posammo la prima pietra il sindaco Spaggiari disse “oggi posiamo la prima pietra, ma non sappiamo se poseremo l’ultima”, invece l’abbiamo posata e oggi è un vero gioiello».
Sabato 2.500 reggiani sono scesi in piazza per ribadire che lo stadio è della Reggiana.
«Dicono la verità. Lo abbiamo fatto tutti insieme, facendo tanti sforzi con l’amministrazione di allora, poi come ho sempre detto fu la Margherita a bloccare tutto. Oggi credo che sia una vergogna che la Reggiana debba pagare l’affittoi».
Nel 2013 però disse che fu un bene che lo comprò Squinzi, ha cambiato idea?
«È un bene perché lo tiene bene. Non capisco però il vantaggio che ne tragga ad avere contro tutta la comunità di Reggio Emilia. In questo caso dovrebbe prevalere il lato umano. L’impianto è stato comprato all’asta a un prezzo stracciato e la proprietà dello stadio dovrebbe avere maggiore rispetto per coloro che quello stadio hanno provveduto a costruirlo».
È d’accordo quindi con il presidente Piazza e con i tifosi che l’affitto di 280.000 euro è troppo caro?
«Qualsiasi cifra sarebbe troppo. Non capisco che differenza possa fare per una società che produce utili incassare o no poco più di 200.000 euro e la tutta la manutenzione la deve fare la società più forte. Ne gioverebbero tutti e non capisco che vantaggi ci siano per i proprietari nell’avere 2.500 persone che scendono in strada per contestarli». .
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