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Bonacini non si nasconde «Possiamo arrivare primi»

di Luca Cavazzoni
Bonacini non si nasconde «Possiamo arrivare primi»

Eccellenza, alla vigilia del match della Bagnolese con la Rosselli Mutina Il capitano rossoblù suona la carica: «Faremo qualcosa di importante»

09 dicembre 2017
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BAGNOLO. Roberto Bonacini sta disputando la sua ottava stagione di fila alla Bagnolese. Con duecento presenze in prima squadra, è il giocatore attualmente con la più lunga militanza ininterrotta in rossoblù. Considerato che è un classe 1992, si può tranquillamente affermare come il difensore cresciuto nel Carpi abbia da tempo legato il proprio nome a quello della società di Bagnolo in Piano. Il suo debutto risale al 22 Agosto 2010, nel turno preliminare della Coppa Italia di Serie D nella tana del Fiorenzuola (0-1 per i rossoblù, con l'allora gol di Federico Pecorari). Ma Bonacini è anche l'orgoglioso capitano di una Bagnolese che vola, seconda in classifica a meno tre dalla capolista Axys Zola. «Dire che stiamo andando bene è riduttivo - esclama Roberto Bonacini - dato che siamo ben oltre le più rosee aspettative. Puntavamo ad un buon campionato e non certo a salvarci per il rotto della cuffia, ma da qui a trovarci così in alto era veramente impensabile in estate».

Dove sta la forza di questa Bagnolese?

«E' tutta all'interno del nostro spogliatoio, dove ognuno di noi riesce a compensare il lavoro e le caratteristiche degli altri compagni. Sappiamo quello che dobbiamo fare, tutti insieme diamo il massimo per ottenere dei risultati positivi. C'è un bel mix, sotto tanti punti di vista. Mister Ferraboschi ed il vice Cacitti si completano a vicenda, idem noi giocatori più esperti con quelli più giovani. Il concetto di singolo non esiste, l'unica cosa che conta è la Bagnolese intesa come squadra».

La rosa appare completa e ben assortita.

«Non spicchiamo forse a livello di individualità, come ad esempio potrebbe essere il caso della Rosselli Mutina o di altre due o tre squadre. Però nel nostro insieme giriamo a meraviglia, anche chi gioca meno fornisce un contributo importante come se fosse un titolare. Siamo compatti, in questo modo sopperiamo a qualche valore sulla carta superiore da parte di alcuni nostri avversari».

Ma realmente dove può arrivare la Bagnolese?

«Classifica alla mano, questo campionato potremmo anche vincerlo. Siamo a tre punti dalla vetta, accontentarci non è di certo un nostro obiettivo. Abbiamo trenta punti in classifica, che potrebbe dire essere già quasi salvi. Non vogliamo però passare le sere al campo ad allenarci solo per il gusto di farlo, ma sappiamo che possiamo costruire qualcosa di veramente importante. Siamo in alto e ci proviamo, ben consapevoli che il campionato è molto duro. La classifica è corta, se perdi due partite potresti trovarti d'improvviso al settimo posto».

Finora avete perso solamente il derby di Bibbiano.

«Era stata una settimana da tre partite, anche il mercoledì con l'Agazzanese avevamo un po' faticato. In quel momento eravamo in discesa come rendimento, ma abbiamo avuto una reazione da grande squadra. È stato il momento più complicato, ma abbiamo rialzato la testa andando poi a vincere quattro gare di fila».

Che significato ha per lei la fascia da capitano?

«Per me è un onore, non smetterò mai di ringraziare i compagni. Sono sempre tutti pronti a rimboccarsi le maniche, anche chi trova meno spazio rispetto ad altri. Se porto la fascia il merito è del gruppo, oltre che della società. Già questa maglia è fantastica, indossare anche la fascia da capitano è motivo d'orgoglio».

Domenica sbarca al Fratelli Campari la Rosselli Mutina. Che match sarà?

«Sono loro a partire con i favori del pronostico, ma nel calcio non c'è nulla di scontato. Sono sempre loro ad avere tutto da perdere, la pressione sarà tutta sulla Rosselli Mutina. Se ci arriviamo da secondi in classifica è tutto merito nostro, quindi rappresenta una specie di premio per gli sforzi che abbiamo fatto. Giocheremo la nostra solita gara, sfruttando il tanto entusiasmo che abbiamo. Vincerà il migliore - afferma il difensore Roberto Bonacini - e sarà soltanto il campo a decretarlo».