Gazzetta di Reggio

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Fabio Notari, un figlio d’arte a Bagnolo

di Luca Cavazzoni
Fabio Notari, un figlio d’arte a Bagnolo

Il bomber, erede del popolare Bobo, arriva dal Val.Sa. e promette tanti gol

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BAGNOLO. Di padre in figlio, ma sempre nel segno dei bomber. Era la stagione 1989/90 quando la Bagnolese guidata da Massimo Varini, ora ds della Pro Vercelli, vinceva l’allora campionato ancora di Promozione e guadagnava l’accesso all'Interregionale. Al centro dell’attacco c’era Roberto Bobo Notari, fino alla scorsa annata sulla panchina della Casalgrandese. Ora, per la prossima Eccellenza i rossoblù hanno deciso di rinforzare il proprio reparto offensivo prendendo dall'Axys Val.Sa il figlio d'arte Fabio, classe 1990 .

«Seguivo con attenzione la Bagnolese già da qualche anno – ammette il neo-attaccante rossoblù Fabio Notari – «sia come squadra che come società. Mister Siligardi ama il bel gioco, quindi pratica quel tipo di calcio che può esaltarmi e mettermi nelle condizioni di poter fare bene. La società è seria ed organizzata, avevo altre due o tre proposte ma quando ho parlato con il dg Ferretti ho poi impiegato un secondo per decidere ed accettare».

Un matrimonio che poteva esserci lo scorso inverno.

«A gennaio eravamo in stretto contatto, ma poi per motivi di tempi tecnici non si fece nulla. Allora lasciai il Rolo per l’Axys Val.Sa, ma avevo già dato la mia parola a quest'ultima società».

Quali sono le sue caratteristiche principali?

«Sono un centravanti, la classica punta centrale che però può giocare anche a due. Utilizzo il mio fisico, mi piace giocare per gli altri. Mi metto spesso al servizio della squadra, e la Bagnolese può farmi rendere nel modo migliore».

Al reparto offensivo rossoblù mancava proprio un elemento così.

«Con Ferrari e Zampino, che hanno qualità e grande capacità di saltare l'uomo, possiamo creare un giusto ed esplosivo mix. E poi senza trascurare il giovane Falbo, di cui si dice un gran bene».

Quanti gol si sente di promettere?

«Impossibile da dire, banale rispondere che spero di farne il più possibile. Di mio sono ambizioso e caparbio, come obiettivo punto di certo alla doppia cifra. Ma prima viene il bene della squadra, poi le soddisfazioni personali».

Essere figlio d'arte di un grande bomber cosa significa per lei?

«Il rapporto con mio papà è sempre stato genuino e bellissimo, non c’è mai stato il peso del confronto specialmente calcistico. Al di là del calcio è per me un punto di riferimento, poi è chiaro che è una figura importante anche a livello sportivo. Se ho bisogno di un consiglio è un vantaggio avere un papà così, diverse volte mi ha incoraggiato oppure mi ha tolto dei dubbi calcistici».

Suo papà, a Bagnolo, vinse un campionato...

«Per ora tocco ferro – scherza Fabio Notari – cercheremo di fare il massimo poi strada facendo capiremo dove questa Bagnolese potrà arrivare».