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Reggiana, è iniziato il nuovo corso targato Stefano Compagni

di Wainer Magnani
Reggiana, è iniziato il nuovo corso targato Stefano Compagni

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REGGIO EMILIA. “Mettetevi comodi, inizia lo spettacolo”. Così avevano scritto i ragazzi della Sud in occasione della sfida col Bassano. Il nuovo corso Stefano Compagni non poteva che caratterizzarsi con questo slogan. Una t-hirt indossata per la firma sul contratto che vede la Mectiles padrona al 100% della Reggiana. Un rituale informale, tra amici, in allegria. Una firma tanto attesa dagli sportivi che si è svolta a Salvaterra. «E’ una casa che abbiamo io e Gianfranco (Medici ndr) dove organizziamo delle feste di beneficenza».

Non è una scelta casuale ma la nuova immagine della Reggiana targata Compagni-Medici: una società di amici. «Vogliamo una società con una gestione condivisa – rimarca Stefano Compagni – tra amici e appassionati della nostra squadra granata. Divertimento, amicizia e partecipazione devono essere i nostri dogmi. Anche solidarietà».

Compagni ha le ide chiare su come impostare la Reggiana del futuro. «Ora come Mectiles abbiamo il 100% della Reggiana ma al più presto ci sarà l’ingresso di nuovi soci. Il nostro progetto è di creare un asse portante Vavassori-Mectiles e poi altri cinque soci, con quote paritetiche che possano dare una prospettiva alla Reggiana. Sviluppare un programma pluriennale».

In pratica Vavassori-Mectiles, almeno inizialmente, manterranno il 60% delle quote e il restante 40% sarà diviso con quote dell’8% a cinque nuovi soci. «Saremo un gruppo coeso che garantirà quote e sponsorizzazioni. I soci avranno la garanzia dell’investimento grazie a un rigido rispetto del budget. Puntiamo all’equilibrio di bilancio. Non sarà un governo di pochi ma le scelte saranno condivise». Concetti di gestione precisi. «Ognuno avrà un suo compito: Al digi Ferrara spetterà l’aspetto organizzativo-tecnico, a Tamelli sarà affidata la parte amministrativa e il controllo della gestione».

Il futuro presidente non entra nell’accordo economico stilato con Barilli ma rimarca: «E’ stato soddisfacente per entrambi, non ci sono perdenti o vincitori. Vavassori e Ferrara hanno avuto un ruolo determinante e decisivo. Ma non poteva essere diversamente».

Ora la parola passa ai reggiani, a quei tifosi con cui Compagni ha sempre avuto feeling e un rapporto privilegiato. «Adesso abbiamo bisogno di loro, degli imprenditori reggiani, dei politici, dei nostri amministratori. Di tutti, perché la Reggiana è di tutti. Questa è una società che farà della partecipazione, dell’orgoglio e dell’umiltà la sua bandiera».