Fagotto pieno di speranze
Calcio: il Bellarosa trasloca ad Albinea per l’esordio in Prima
ALBINEA. Il trasloco e l'esordio. Sarà buona la prima del Bellarosa? Il dirigente giallonero Massimo Tanferri lo spera. E confida in un'annata «certamente non semplice» ma che «a breve inizieremo potendo contare su alcune solide certezze. Una su tutte: la consapevolezza di poter fare riferimento su un gruppo solido e coeso, che darà tutto se stesso per conquistare il prima possibile la permanenza in un campionato per noi tutto nuovo come la Prima categoria».
Certezze sì. Ma anche tante novità per la stagione ai nastri di partenza del team albinetano. Come il 'trasloco' al Comunale Il Poggio, dove la formazione di mister Bondi disputerà le sfide casalinghe del prossimo campionato: «Questioni di spazio e di logistica ci hanno fatto avanzare la richiesta», aggiunge Tanferri. «Il nostro impianto, oltre ad avere dimensioni ridotte, è sprovvisto di tribune e ha pochi parcheggi. Il Poggio è un impianto di grande valore, senza dubbio più adatto ad ospitare sfide tra compagini provenienti anche da fuori provincia. Per questo ci è parso doveroso chiederne la possibilità di utilizzo».
E la squadra? Il dirigente albinetano è chiaro: «La rosa è più o meno quella dello scorso anno. I ragazzi che hanno centrato la promozione sono voluti rimanere, a parte qualcuno che ha preferito accasarsi in altre società. In questi mesi ci siamo già mossi sul mercato e abbiamo aggiunto elementi di valore. Sono arrivati infatti Roteglia del Montecavolo, Ferraris del Villa Minozzo, Zambelli del San Prospero e poi tanti giovani: il portiere Pellicciari, Mattioli (ex Juniores della Bagnolese), Lodesani del San Faustino e Binini della Falk. Una rosa ampia ma che ci consente di abbassare l'età media e di rinforzarci».
La salvezza è l’obiettivo primario: «Il materiale su cui lavorare c'è e noi nutriamo grande fiducia. Affronteremo un campionato totalmente nuovo ma l'esordio non ci fa paura. Sappiamo non sarà semplice, ci saranno tanti derby e partite complicate. Ma possiamo contare su un gruppo forte e davvero unito».
Roberto Giampietri