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«Ferrari, solo Alonso la sta tenendo su...»

«Ferrari, solo Alonso la sta tenendo su...»

Il telecronista Rai: «Kimi ha deluso, è l’emblema dell’annata»

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«Magari lui è stato un po’ troppo colorito, ma non essendo italiano ed essendo abituato a parlare il linguaggio dei box ha usato quella espressione. Che per quanto forte, fotografa però alla perfezione l’attuale momento delle Rosse». A parlare così, dall’alto della sua pluriennale esperienza, è Gianfranco Mazzoni, da quasi un quarto di secolo telecronista Rai della Formula 1. A ridosso del Gp d’Ungheria, approfittiamo di un momento di relax in terra d’Abruzzo (Mazzoni è nato a Teramo), per parlare con Mazzoni del momentaccio Ferrari.

Che sta accadendo a Marenello?

«Dispiace dirlo, vista la sua gloriosa storia ma l’attuale macchina è probabilmente la peggiore degli ultimi 20 anni, e questo al netto dell’assoluto dominio Mercedes. Non ha aerodinamica sulle curve veloci e nemmeno su quelle lente, pecca di potenza sui rettilinei. Un vero disastro insomma, e i suoi piloti fanno quel che possono ma non basta».

Be’, guardando le prove di Raikkonen...

«Vero, chi ce la sta mettendo davvero tutta è Alonso. Basta vedere le qualifiche. Raikkonen invece è una delusione. Paga i limiti delle vetture attuali ma rispetto al compagno ha fatto vedere pochissimo ed è un po’ l’emblema della Ferrari attuale. Del resto, per tornare a un periodo così buio (un podio su dieci Gp, ndr) bisogna risalire ai primi anni novanta».

Poco prima dell’avvento di Michael Schumacher.

«Al quale auguro ogni bene, essendo a lui legatissimo. Non ho perso una sua corsa, avendo iniziato quasi assieme, ognuno nel suo campo, l’esperienza in Formula 1. Tantissimi i ricordi, compresi quelli sciistici, visto che ero con lui quando cominciò a prendere confidenza con questa disciplina. È stato spesso descritto come antipatico e invece è una persona eccezionale, a prescindere dai risultati sportivi».

Tornando alla stretta attualità e alle Rosse, cosa c’è da fare per frenare questa crisi?

«Difficile dirlo, visto il divario con la concorrenza, che nel frattempo non se ne starà certo con le mani in mano. Ora è c’è un direttore tecnico (James Allison, tornato dopo nove anni, ndr) molto in gamba, ma dovrà essere supportato al meglio anche dalle altre componenti, sennò sarà tutto inutile. Senza contare che bisogna vedere quanto durerà la pazienza di Alonso, che potrebbe pure decidere di cambiare aria».

Le piace questa Formula 1 con i turbo e le altre novità?

«Molto, e per questo non condivido l’opinione di chi, magari per giustificare i recenti insuccessi, parla di corse noiose e di regole che hanno stravolto questo mondo. In diversi casi, come ad esempio anche l’ultimo Gp di Germania, la gente si è divertita e per quanto riguarda la novità delle auto ibride, la reputo estremamente positiva, visto che il sensibile risparmio di carburante non ha inciso tanto sulla velocità».

Chi vincerà fra i piloti?

«Alla vigilia indicai Rosberg come favorito e resto di quella idea, anche se la decisione di assegnare un punteggio doppio (50 punti, ndr) al vincitore dell’ultima prova, rischia di stravolgere tutto e rappresenta un assurdo, dal punto di vista sportivo».

La chiusura è per Monza e il suo Gp in bilico.

«In questi giorni si decide l’assetto dell’Aci Milano, che gestisce l’autodromo di Monza. Spero che si faccia un buon lavoro e si torni a valorizzare al meglio il suo immenso patrimonio storico. Salvaguardando al contempo l’esistenza stessa del Gp, che altrimenti rischia di scomparire, dal 2016. E sarebbe gravissimo».

Stefano De Cristofaro

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