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Una festa a sorpresa per Franco Zanichelli futuro “ex maestro”

Una festa a sorpresa per Franco Zanichelli futuro “ex maestro”

Da gennaio praticherà il tennis soltanto per divertimento Al Cere sono arrivati in tanti a salutarlo, lui si è commosso

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REGGIO. A fine anno Franco Zanichelli concluderà la carriera di maestro di tennis. Un "pensionamento" che fa il paio con quello della scuola statale dove è stato impegnato per una vita. Continuerà ovviamente a divertirsi accanto a chi pratica quella disciplina, ma senza più stress. Chiude una porta, sicuro che un'altra è già aperta. Negli ultimi anni ha infatti prodotto ben quattro libri nei quali ha condensato esperienze ed insegnamenti.

Al Circolo di Equitazione gli hanno fatto una sorpresa. Una sorta festa di congedo che lo ha visibilmente commosso.

Colleghi ed amici si sono alleati preparando un video, di una decina di minuti, nel quale hanno condensato i passaggi salienti della sua attività. Poi lo hanno mostrato al pubblico, alla presenza della moglie, del figlio e della fidanzata di questi, ma anche di tante personalità del mondo tennistico. Fra i convenuti c'erano infatti il fiduciario della Federazione italiana tennis Carlo Cesari, uno dei fratelli Ricci Bitti in rappresentanza della Federazione internazionale, William Reverberi del Coni regionale, Paolo Gallingani presidente onorario della federazione reggiana. A fargli corona anche i maestri del Cere, vecchi e nuovi direttori del circolo di via Tassoni e numerosi allievi che si sono accomunati nel caldo saluto per questo nuovo epilogo professionale.

Come sono sembrati lontani - eppure si tratta solo di "pochi" anni - i giorni in cui era direttore tecnico nei centri federali estivi di Pievepelago e di Tizzano, così come il debutto nel Circolo di Correggio dove ha iniziato la peregrinazione fra i club reggiani. Lunga la militanza in quello di Albinea, ma altrettanto consistente la conduzione tecnica per conto del Cere.

Lasciando in ogni tappa un segno della sua dedizione, qualche volta scontrandosi – ci mancherebbe altro – con chi aveva visioni diverse del divertimento, ma anche del modo di atteggiarsi ai bordi del rettangolo di gioco. E se le parole non bastavano per spiegare i concetti ai quali si è sempre ispirato ha deciso di scrivere i propri pensieri. Un po' alla volta ha confessato le emozioni, le passioni, le intenzioni. Sempre con intenti educativi. Ed è probabilmente questa nuova strada che imboccherà da fine anno quando non sarà più costretto a rispettare orari, appuntamenti con le nuove leve interessate a conoscere i segreti del colpo sotto rete o del modo in cui tenere il polso per dare una speciale angolazione alla pallina lanciata verso l'avversario. (l.v.)