Coly è ancora fuori uso «Una vera disdetta»
REGGIO. Nella favola di Mohamed Coly, classe '84, c'è anche una piccola maledizione. L'ex difensore del Castellarano, residente a Cavola, ha abbandonato il rossoblù per vestire la casacca dei...
REGGIO. Nella favola di Mohamed Coly, classe '84, c'è anche una piccola maledizione.
L'ex difensore del Castellarano, residente a Cavola, ha abbandonato il rossoblù per vestire la casacca dei Crociati Noceto e in seguito quella del Rodengo Saiano: da lì ha spiccato il volo, trascorrendo sei mesi in cadetteria con il Varese, senza trovare molto spazio, ma si è poi ritrovato fra i titolari di un Taranto che lotta per la serie B.
Lo stesso Coly però trova un piccolo neo in questa sua prima stagione in Prima divisione.
«Purtroppo _ racconta il difensore di Cavola _ domani non potrò scendere in campo, come all'andata: e allo stesso modo ho dovuto saltare le due gare con il Carpi».
Ci teneva a giocare contro le squadre della sua zona?
«Eccome. Anche perché a Reggio, allo stadio Città del Tricolore, c'erano parecchi fra amici e parenti, venuti con l'intenzione di vedermi, sarebbe stato molto bello».
Perché salterà la partita di domani?
«Un mese fa ho avuto un problema muscolare, il distaccamento del tendine del flessore della gamba sinistra: sto già lavorando sul campo, ma sarà pronto solo per l'ultima di campionato, con l'Avellino».
Per poi giocare i play off...
«Meglio non parlarne, prima conquistiamo la certezza matematica».
Mancano tre punti.
«Proprio così».
Come valuta la sua stagione?
«E' stata condizionata dagli infortuni, per il resto però è andato tutto nella maniera migliore: quando stavo bene il mister mi ha sempre schierato titolare, sono riuscito anche a segnare due gol».
L'impatto con la categoria?
«Buono, penso di aver dimostrato di starci alla grande».
Sogna la serie B?
«Se c'è la possibilità di migliorare, nella vita, è giusto coglierla al volo».
In futuro si vede di nuovo in Emilia?
«La verità è che a Taranto mi sto trovando molto bene. Si tratta di un'esperienza fantastica che spero di portare avanti nel migliore dei modi, poi in un futuro chissà». (f.v.)