Stellantis, Tavares in visita a Modena: «Rilanceremo Maserati». Ma la Fiom chiede aiuto al Governo
Il Ceo dell’azienda ha visitato lo stabilimento di viale Ciro Menotti: «Presto un piano strategico per riportare il marchio ai vertici del settore»
MODENA. Un incontro costruttivo e fattivo, per creare insieme «le basi per un nuovo inizio per Maserati», o invece un momento di confronto che non ha portato a risposte certe e concrete per il futuro dello stabilimento di via Ciro Menotti?
Sono decisamente diverse le rappresentazioni che della visita di martedì 5 novembre di Carlos Tavares a Modena danno Stellantis e la Fiom Cgil, quest’ultima in presidio davanti ai cancelli dell’azienda, dove è arrivato anche il senatore Carlo Calenda. L’incontro è avvenuto verso l’una, presenti i quattro rappresentanti aziendali di Fiom, Fim, Uilm e Associazione Quadri, due operai e due impiegati. Tante le domande e altrettante le risposte ricevute da Tavares, accompagnato ieri dal nuovo ad Ficili, ma alla fine l’aggettivo che si può utilizzare per commentare l’esito dell’incontro è solo uno, “interlocutorio”.
L’incontro
L’incontro aveva l'obiettivo di avviare un dialogo costruttivo e fattivo con tutte le parti interessate, per creare insieme le basi - ha dichiarato Stellantis Italia - di un nuovo inizio che favorisca una crescita sostenibile e redditizia per Maserati». In parallelo alla transizione verso l’elettrificazione, il team guidato da Santo Ficili, «sta perfezionando un piano strategico per riportare il marchio ai vertici del settore, con una gamma completa di nuovi prodotti e tecnologie per i prossimi anni. L’obiettivo è fare della casa del Tridente un orgoglio per Stellantis, superando con successo le sfide di questa fase di trasformazione».
La Fiom Cgil
A quanto trapela l’azienda punta molto sul supporto dell’ufficio commerciale e del marketing per rilanciare il brand, invitando ad un maggior attivismo chi lavora per il Tridente in questi settori, anche nel cercare nuovi mercati. «Ad accogliere Tavares c’erano le lavoratrici e i lavoratori di Maserati in sciopero, proclamato unitamente alle Rsa dalla Fiom Cgil di Modena, per chiedere la salvaguardia dell'occupazione e il rilancio dello storico stabilimento». Lo ricordano dal canto loro Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile settore mobilità e Stefania Ferrari, segretaria generale Fiom Cgil Modena. «Circa 150 addetti alla produzione sono in cassa integrazione e ora anche gli oltre 700 professionisti del reparto engineering sono coinvolti negli ammortizzatori sociali una volta a settimana, mentre la produzione è estremamente ridotta, al punto di consentire non più di 4 o 5 giornate di lavoro al mese, spesso preannunciate con poco anticipo. Gli investimenti ad oggi previsti per la creazione dell’atelier, un nuovo impianto di verniciatura che si dovrà occupare della personalizzazione delle Maserati, non sono mai stati smentiti, ma appare sempre più evidente che non determineranno la ripresa. Nel 2024 - spiegano Lodi e Ferrari - registriamo complessivamente un calo del 75% delle auto prodotte. Dall’incontro tra le Rappresentanze sindacali aziendali e l’amministratore delegato di Stellantis Tavares non sono arrivate risposte certe. A differenza poi da quanto già comunicato in precedenza alle organizzazioni sindacali, riguardo all’inizio a metà 2025 della produzione della MC25 (la MC20 elettrica, ndr), non si è parlato di modelli elettrici, né di altri nuovi modelli in arrivo allo stabilimento di Modena. Nel tavolo convocato al Mimit per giovedì 14 novembre - concludono Lodi e Ferrari - chiederemo al governo di ripristinare il Fondo automotive tagliato dell’80% nella manovra. Infine, unitariamente continuiamo a ribadire che la questione sia portata a Palazzo Chigi, con l’apertura di un confronto con la presidente del Consiglio Meloni, l’ad Tavares e le organizzazioni sindacali».
Stellantis
Era il 26 maggio del 2021 quando il super manager franco-portoghese arrivò per la prima volta a Modena nel suo nuovo ruolo di amministratore delegato di Stellantis, per recarsi nel primo pomeriggio all’Innovation Lab di via Emilia ovest e poi incontrare i sindacati nello stabilimento di via Ciro Menotti. All’epoca si scrisse che Maserati era pronta ad investire 2,5 miliardi di euro nel Tridente nei quattro anni a venire. Quello che i sindacati e molti osservatori sottolineano è che invece negli ultimi tempi sembra quasi che Stellantis stia smantellando il marchio, prima con la chiusura dell’Innovation Lab, poi non dando continuità al rinnovamento della gamma, prefigurando i nuovi modelli di Quattroruote e Levante solo tra qualche anno. Proprio le difficoltà delle vetture “alla spina” sui mercati europei stanno poi deprimendo il mercato (non solo quello della Maserati ovviamente) ed è Stellantis uno dei gruppi automobilistici a soffrire di più la cosiddetta transizione energetica. Maserati ha venduto in Italia 2.011 auto (-40%) da gennaio ad ottobre contro le 450 della Lamborghini (+35%) e le 689 (+16%) della Ferrari. Segno che non tutti i marchi del lusso vanno male, anzi.