Gazzetta di Reggio

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La tragedia di Marzaglia

Uccide la moglie e il figlio disabile poi si toglie la vita

Daniele Montanari
Uccide la moglie e il figlio disabile poi si toglie la vita

La scoperta fatta dal fratello di Giancarlo Salsi: il giorno prima la festa di compleanno dell’anziano, 83 anni. La donna, Claudia Santunione 79 anni, soffriva da una forma di demenza senile

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Modena I corpi del figlio e della moglie uno accanto all’altro nel letto matrimoniale. Quello del marito sulle scale, impiccato. È la visione choc che si è aperta ieri mattina a Modena dietro alle mura dell’abitazione al civico 336 di Strada Pomposiana, a Marzaglia Nuova – a pochissimi chilometri da Rubiera –  dove si è consumata un’atroce tragedia famigliare. Segnata, probabilmente, dalla malattia e dal senso di solitudine nell’affrontarla. La tragica scoperta Sulle scale, legato alla ringhiera con una corda e una cintura, il corpo senza vita di Giancarlo Salsi, 83 anni, per tutti Carlo, camionista in pensione che con il fratello Franco ha gestito una ditta di autotrasporti molto nota in zona. Sul letto, da una parte (a destra) la salma della moglie Claudia Santunione, 79 anni, anche lei molto conosciuta a Marzaglia per aver gestito per una vita il forno del paese. Di fianco a lei, il loro figlio Stefano Salsi, 48 anni. Trovati morti senza ferite, solo un livido sul collo di lei, che aveva il cuscino macchiato da un po’ di sangue dall’orecchio. Sul comodino, un altro cuscino appoggiato.

È la terribile scena che si è trovato davanti, ieri poco dopo le 9, Valerio Salsi, l’altro fratello di Carlo, che vive in una villetta a schiera di fronte. Si era preoccupato perché non vedeva segni di vita nell’appartamento del fratello, che non rispondeva alle chiamate. È quindi andato subito a vedere se era successo qualcosa, conscio della situazione di fragilità in cui viveva la famiglia: il figlio Stefano infatti era affetto da una grave forma di autismo, che l’aveva costretto sulla carrozzina, e la madre Claudia da una forma di demenza senile che stava progredendo in fretta negli ultimi tempi. A occuparsi personalmente ogni giorno di loro era Carlo, senza particolari aiuti. Non perché non gliene avessero offerti, ma perché tendeva per senso del dovere a fare tutto da solo, nel suo stile di vita riservato. Pare che negli ultimi tempi anche lui non fosse in buone condizioni di salute: è stato visto in paese magrissimo. È possibile che sia andato in crisi drammatica, non sentendosi più le forze per affrontare una situazione famigliare sempre più complicata. Il fratello, sconvolto, ha dato subito l’allarme, che ha portato sul posto il 118, ma il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso di tutti e tre: inutile qualsiasi forma di soccorso. Evidente che si trattava in tutti i casi di morte violenta: sul posto subito anche i carabinieri di Modena, con il Nucleo investigativo e il reparto scientifico.

Omicidio-suicidio

Già dopo i primi riscontri si è fatta strada un’ipotesi investigativa su tutte: che si trattasse di omicidio-suicidio. Evidente il suicidio nel caso di Carlo, trovato impiccato nella scala. Dato che la moglie e il figlio erano la sua vita, e che in casa non è stata trovata traccia del coinvolgimento di altre persone, si è subito pensato a lui come autore del duplice omicidio. Spinto allo sconvolgente gesto dall’incapacità di sostenere oltre una situazione famigliare pesantissima, che l’aveva profondamente prostrato. Una volontà, la sua, di farla finita con quel dolore e di seguire subito nella morte la moglie e il figlio, a cui era legato dall’affetto di una vita. Il compleanno Il 23 aprile, il giorno prima della tragedia, Carlo aveva compiuto 83 anni. La giornata di festa era stata vissuta in modo molto semplice, con un dolce portato dalla moglie di Valerio e la famiglia riunita attorno alla tavola. Era stato vissuto tutto in maniera apparentemente serena. Ma forse Carlo meditava già da tempo quel tragico epilogo proprio nel giorno del compleanno, che porta inevitabilmente con sé bilanci e riflessioni sul passato e il futuro.  Del resto, si è suicidato con una corda che evidentemente era stata preparata da tempo.

Le vittime sul letto

Ma, nell’ipotesi dell’omicidio-suicidio, come sarebbero stati uccisi il figlio e la moglie? Saranno le indagini a chiarirlo, affidate al pm Paola Campilongo. L’appartamento è stato posto sotto sequestro. Dai primi elementi raccolti, sembra che la loro uccisione sia stata dovuta a soffocamento o strangolamento. È possibile che Carlo abbia somministrato loro dei tranquillanti per la notte, arrivando a compiere il tragico gesto mentre dormivano, perché non se ne accorgessero. Per questo sono stati trovati entrambi a letto. Forse il figlio è stato soffocato col cuscino trovato sul comodino: non c’era alcun segno apparente sulla sua salma. I segni sul collo della moglie, e il sangue dall’orecchio, invece potrebbero essere dovuti anche a una dinamica di strangolamento contestuale al soffocamento. Le analisi Tutte le salme sono state rimosse dalle onoranze di Gianni Gibellini, sul posto con due mezzi, e condotte in Medicina legale. Verranno con ogni probabilità tutte e tre sottoposte ad autopsia, per avere certezza delle cause di morte, e capire quando è avvenuta. È possibile che la tragedia, anche se è stata scoperta al mattino, si sia consumata nella notte. Ovviamente è fondamentale accertare che prima sono morti figlio e moglie, e successivamente il marito, e padre. L’accaduto ha sconvolto la piccola comunità di Marzaglia Nuova, dove tutti si conoscono e dove tutti definiscono Carlo come una gran brava persona, che nella vita ha fatto mille sacrifici per la famiglia.  © RIPRODUZIONE RISERVATA