Truffe agli anziani: l’esperimento degli attori reggiani finisce alle Iene con Mattia Viviani. «Su 1.200, 720 ci hanno aperto»
Il progetto nato dal Comune di Sorbolo ha coinvolto Gianni Binelli e Maria Antonietta Centoducati: «È incredibile come basti una pettorina gialla e un cartellino fatto a computer per approfittare della fiducia delle persone»
Reggio Emilia «Una bellissima esperienza, che ha fatto toccare con mano agli anziani quanto sia facile cadere nell’inganno delle truffe. Un conto sono le lezioni teoriche, un altro conto è trovarsi di persona in determinate situazioni ambigue». A parlare è Gianni Binelli, protagonista insieme a Maria Antonietta Centoducati di “Truffe agli anziani: il nostro esperimento”, andato in onda il 22 aprile scorso nella puntata de “Le Iene”. Tutto nasce dal progetto originario “Truffattori”, partito nel 2023 su iniziativa del sindaco di Sorbolo Nicola Cesari con il supporto della Regione e svolto in 22 Comuni della Bassa Parmense: l’idea era di “arruolare” degli attori che, fingendosi truffatori, andavano a suonare a casa dei pensionati.
«Abbiamo coinvolto 25 allievi di teatro, tutti reggiani, formandoli su come dovevano comportarsi – spiega Binelli – In coppia i “truffattori” si sono finti addetti dell’Ufficio Tecnico comunale per un censimento del le caldaie. Ciascuna coppia ha compilato un report molto dettagliato: quanti campanelli, quante persone hanno aperto la porta, età, sesso e così via». Il risultato è stato sorprendente: su 1.200 case “visitate” ben 720 residenti (pari al 60%) hanno fatto entrare i finti tecnici. «Alla fine spiegavamo il bluff, dichiarandoci attori e spiegando ai pensionati gli errori da non ripetere». È così facile fare i truffatori? Questa la domanda che si è posto Matteo Viviani, giornalista de “Le Iene”, che colpito dall’esito del report ha contattato il sindaco e gli attori reggiani per un esperimento sul campo. «La troupe di Italia1 è venuta a girare venerdì scorso e, per comodità, siamo partiti da un’abitazione di un piccolo Comune reggiano».
La prima signora del servizio ha esordito con «non faccio entrare nessuno», salvo subito dopo aprire la porta. «Io ho iniziato a distrarla e a “stordirla” di chiacchiere sulle nuove regole energetiche e su un fantomatico bando comunale che avrebbe fornito contributi per caldaie nuove, mentre Antonietta girava per le stanze e apriva cassetti – prosegue Binelli – È incredibile come basti una pettorina gialla e un cartellino fatto a computer per approfittare della fiducia delle persone». A livello professionale, far parte di una produzione televisiva ha significato per Binelli «microcamere nascoste addosso e una serie di accorgimenti». Non è mancato l’imprevisto, come ad esempio essere presi per truffatori veri. «A un certo punto sono arrivati i carabinieri, chiamati da un anziano al quale avevamo suonato: è stata un’ora di spiegazioni. La giornata di riprese è finita così». Per Binelli e Centoducati (che insieme a Ovidio Bigi formano il Teatro dei Sentieri) è stato un esperimento più che istruttivo. «Siamo impegnati nel teatro sociale e civile: questo è un tema che ci tocca particolarmente». Ne è una dimostrazione il fatto che il trio riproporrà lo spettacolo teatrale “Truffati”, che esordì nei centri sociali nel 2019. «Lo riproporremo il 22 maggio alle ore 17 al Binario 49».l © RIPRODUZIONE RISERVATA