Cani, ecco perchè meglio non usare il guinzaglio flexy
I consigli della veterinaria: «La corda è sempre in tensione, il messaggio è di continua allerta»
C’è un oggetto, di libera vendita e utilizzato da molti proprietari di cani, che proprio non sopporto ed è il guinzaglio flexy. Di primo acchito sembra comodo, anche da tenere in mano, peccato che se per un qualsiasi motivo l’impugnatura vi sfugge, ad esempio per uno strattone improvviso del cane, può colpire con violenza il malcapitato peloso con risultati a volte disastrosi, dalla crisi di panico e relativa fuga impazzita al trauma fisico. La pinscher di una mia amica ha subito una bruttissima frattura alla gamba colpita dal flexy sfuggito alla nipotina: certo, ci vuole anche sfortuna, ma come si sa la scalogna ci vede benissimo. Il flexy è dotato di un sistema che permette di allungarlo o accorciarlo con una semplice pressione: idea brillante, se non fosse che a volte si può bloccare o sbloccare nei momenti meno opportuni, e se provate a fermare il filo con le dita rimpiangerete amaramente di aver lasciato a casa i guanti. Non mi piace neppure dal punto di vista comunicativo: poiché la corda è sempre in tensione, il messaggio che arriva al cane è di continua allerta e non di rilassatezza, mentre le passeggiate devono essere un piacere e un momento di grande relax; altro punto a sfavore è che è molto più difficile da pulire rispetto a quello tradizionale. Se decidiamo di prendere un guinzaglio normale scegliamolo leggero, comodo, di buona qualità; si passa l’impugnatura attorno al polso e si può gestire la corda con la mano o con entrambe in caso di necessità.
Consiglio di prenderne due: uno “da città”, dove i cani devono essere tenuti a 1,5 metri, e una lunghina di diversi metri (anche 10 o più) da utilizzare in campagna, per permettergli di esplorare il più possibile in libertà. La lunghina può essere lasciata anche a terra per essere ripresa in caso di necessità: non spaventa il cane come farebbe un flexy, al massimo si arrotola attorno a un albero.l
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