Bagnolo, Cortenova risponde all’ex sindaco Paoli: «Piazza Repubblica, abbiamo ereditato un disastro»
Botta e risposta in politica
Bagnolo «Sulla riqualificazione di piazza della Repubblica ci è stato lasciato un disastro, senza un progetto e senza un euro stanziato. Non bastano i rattoppi, serve un intervento serio, come si fa nei centri storici di tante città».
Il sindaco di Bagnolo Pietro Cortenova replica punto per punto alla lista civica Bagnolo Viva, che lo accusa di non aver fatto nulla in dieci mesi per sistemare la pavimentazione della parte centrale della piazza. L’amministrazione comunale, spiega Cortenova, ha trovato una situazione già compromessa.
«La decisione di riaprire la piazza al traffico è stata presa dalla giunta Paoli – afferma l’attuale sindaco – ma senza predisporre alcun intervento strutturale. Le pietre attuali non sono adatte al passaggio dei veicoli, il fondo non è stato rinforzato e non è mai stata fatta una manutenzione adeguata». Secondo il sindaco, le critiche dell’opposizione mancano di basi concrete.
«Oggi si parla di sostituire alcune pietre, ma nei documenti del Comune non c’è traccia di progetti o risorse. Né per il 2024, né per il 2025. Non abbiamo trovato nulla, siamo dovuti ripartire da zero». Cortenova conferma la volontà dell’amministrazione di mantenere il transito nella parte centrale della piazza, ma con un intervento che tenga insieme sicurezza e fruibilità: «Lo abbiamo detto in campagna elettorale: il passaggio delle auto sarà mantenuto, ma per questo serve un progetto tecnico all’altezza. Occorre una riqualificazione vera, che duri nel tempo e valorizzi il centro storico».
Sul piano politico, il sindaco rispedisce al mittente le accuse di immobilismo. «Da mesi – dice Cortenova – stiamo lavorando a una soluzione che sia definitiva. Intervenire ora con semplici rappezzi, come propone l’opposizione, vorrebbe dire rifare tutto da capo nel giro di pochi mesi. Non possiamo permetterci leggerezze. Le amministrazioni si misurano anche sulla capacità di fare le cose bene, non in fretta e male». Infine, una precisazione: «Non c’è nessuna intenzione di chiudere la piazza. Ma tra l’abbandono e il rattoppo serve una terza via: quella della serietà progettuale e della visione a lungo termine».
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