Gazzetta di Reggio

Reggio

La polemica

Sportello antirazzista: Vinci presenta un’interrogazione al Governo

Sportello antirazzista: Vinci presenta un’interrogazione al Governo

Il deputato di Fratelli d’Italia al ministro della famiglia: «Ombre di conflitto d’interessi»

2 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Il deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Vinci ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. 

Il documento muove le premesse dal decreto legislativo 215/2003 che «ha recepito nell’ordinamento nazionale la direttiva 2000/43/CE sulle parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica. Tale normativa ha provveduto in maniera organica a disciplinare l’attuazione della parità di trattamento tra le persone di origine ed etnie diverse disponendo le misure necessarie affinché le relative differenze non siano causa di discriminazione, anche in ragione del diverso impatto che le forme di discriminazione possono avere su donne e uomini, nonché dell'esistenza di forme di razzismo a carattere culturale e religioso».

Vinci ricorda, inoltre, come sia stato istituito alla Presidenza del Consiglio l’Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e sull’origine etnica, (Unar - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), con funzione di garantire, «in piena autonomia di giudizio ed in condizioni di imparzialità, l’effettività del principio di parità di trattamento tra le persone, incluse le persone Lgbt, vigilando sull’operatività degli strumenti di tutela anche contro le discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, nonché di contribuire a rimuovere le discriminazioni fondate sulla razza e l’origine etnica analizzando il diverso impatto che le stesse hanno sul genere, sugli altri fattori della discriminazione e il loro rapporto con le altre forme di razzismo di carattere culturale e religioso ai sensi». 

Poi arriva al caso specifico di Reggio Emilia con lo sportello antirazzista, menzionando «le ombre di conflitto d’interessi tra amministratori pubblici del Pd e membri della cooperativa Dimora d’Abramo cui la Giunta comunale avrebbe destinato in autonomia la gestione dello sportello antirazzista del Comune medesimo». Il deputato chiede, quindi, se il ministro «sia a conoscenza della vicenda descritta in premessa in ordine ai possibili vizi amministrativi e giuridici riguardanti l’esercizio delle attività di antidiscriminazione curate dallo sportello contro il razzismo del Comune e se comunque non intenda accertare se la relativa disciplina sia conforme alle disposizioni di cui al decreto legislativo 215/2003 sopra richiamate, anche verificando se la cooperativa Dimora d’Abramo sia inserita nei sopracitati registri pubblici». Ancora, Vinci chiede «se la citata cooperativa abbia mai collaborato con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali» e «se esistono modalità di schedatura dei cittadini e in tal caso se tale tenuta violi la normativa sulla tutela della privacy».