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Venerdì 28 marzo

Sciopero dei metalmeccanici. «Bloccheremo Reggio Emilia per i diritti dei lavoratori»

Serena Arbizzi
Sciopero dei metalmeccanici. «Bloccheremo Reggio Emilia per i diritti dei lavoratori»

Il settore conta 40mila addetti. Con Cgil, Cisl e Uil incrociano le braccia e organizzano manifestazioni e cortei per riaprire le trattative sul contratto nazionale di categoria

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Reggio Emilia «Bloccheremo la città con un lungo corteo a causa dell’indisponibilità di Confindustria e Confapi a trattare per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici. Ci scusiamo con i cittadini per il disagio, ma non è colpa nostra». Reggio Emilia sarà il cuore dello sciopero che venerdì 28 marzo si estenderà in tutta Italia: i lavoratori del settore metalmeccanico di Cgil, Cisl e Uil incrociano le braccia e organizzano manifestazioni e cortei per riaprire le trattative sul contratto nazionale di categoria, ferme dal 12 novembre. Il comparto, fra città e provincia, conta 40mila addetti.

«Garantire l’aumento del potere d’acquisto con incrementi salariali superiori all’inflazione significa fare il benessere di tutto il territorio, non solo di quelle famiglie – spiegano i segretari territoriali Simone Vecchi (Fiom), Alessandro Bonfatti (Fim Cisl) e Jacopo Scialla (Uilm)–. Negli ultimi anni i profitti delle imprese metalmeccaniche sono cresciuti a una velocità cinque volte superiore all’aumento dei salari, che invece hanno perso potere d’acquisto. Noi chiediamo di ridare fiato ai salari e ridurre le disuguaglianze». Accanto ai lavoratori si è schierato all’unanimità il consiglio comunale di Reggio Emilia e i sindacati invitano la giunta alla manifestazione. Con le otto ore di sciopero di venerdì i metalmeccanici arrivano a 24 ore di fermate complessive, da dicembre 2024. «Era dal 2008 che non si scioperava così tanto per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici – dichiarano Fim, Fiom Uilm – e questo a causa della rigidità di Federmeccanica che non vuole andare incontro alle richieste della piattaforma dei lavoratori». La manifestazione partirà alle 9.30 da porta San Pietro e, al contrario dei tradizionali cortei sindacali, non andrà in centro ma imboccherà la via Emilia verso Modena, salendo poi su viale del Partigiano passando da via Melato, scendendo in viale dell’Aeronautica per poi concludersi alle Ex Reggiane dove il comizio finale sarà tenuto da rappresentanti locali di Fim e Uilm e dal segretario generale nazionale della Fiom Cgil Michele De Palma. I sindacati chiedono la riapertura della trattativa, dopo la rottura risalente al 12 novembre scorso sul tavolo dell’industria metalmeccanica (Federmeccanica – Assistal) e del 17 marzo (Unionmeccanica). «Chiediamo che il contratto nazionale aumenti il potere d’acquisto, riduca la precarietà nei luoghi di lavoro, riduca l’orario a parità di salario e che si garantiscano migliori condizioni di sicurezza – sottolineano Vecchi, Bonfatti e Scialla – per questo i lavoratori stanno lottando e non smetteranno finché non si sarà conquistato un accordo dignitoso». Lo sciopero generale arriva dopo che nelle fabbriche metalmeccaniche ogni giorno i delegati di Fim Fiom Uilm hanno indetto scioperi a sorpresa, bloccando interi reparti senza preavviso, organizzando presidi davanti ai cancelli, con centinaia di bandiere sindacali e striscioni. «Ci appelliamo a tutte le metalmeccaniche e ai metalmeccanici perché scioperino e partecipino al corteo – concludono i tre segretari –. Ora è il momento di lottare, aumenti salariali e diritti non verranno regalati da nessuno, per questo ognuno deve fare la propria parte, mettendoci la faccia».  © RIPRODUZIONE RISERVATA