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Scuola 2030 incontra Iren

«Un reggiano utilizza al giorno mediamente 200 litri d’acqua»

Jia Ling, Stella Zhou e Sophia Cordisco studentesse dell’istituto Motti
«Un reggiano utilizza al giorno mediamente 200 litri d’acqua»

Intervista a Fiorenza Genovese, responsabile dei progetti speciali di Eduiren: «Costantemente impegnati a ridurre sprechi e perdite»

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Reggio Emilia Durante la visita alla centrale idrica di Reggio Est, Fiorenza Genovese, responsabile dei progetti speciali di Eduiren, ci ha raccontato la funzione di questo acquedotto e della sua storia. Alla fine, ha risposto anche ad alcune curiosità che avevamo sull’acqua. Quali sono le funzioni della centrale idrica di Reggio Est?

«La sua funzione principale è quella di distribuire acqua potabile a circa 140mila cittadini della città di Reggio Emilia».

Qual è il processo che segue l’acqua dal prelievo fino alla distribuzione nelle case dei cittadini?

«Il processo è complesso. L’acqua proviene da fonti naturali come pozzi, sorgenti o acque superficiali e subisce trattamenti, tra cui la potabilizzazione e la disinfezione, per garantirne la potabilità, la qualità e la purezza batteriologica. Dopo questi trattamenti, l’acqua viene accumulata in centrali idriche all’interno di vasche interrate o di torri serbatoio. Successivamente, viene distribuita attraverso la rete acquedottistica fino alle case, monitorandola lungo il percorso per garantire che arrivi in sicurezza».

Quali tecnologie sono impiegate per garantire e monitorare la qualità e la sicurezza dell'acqua distribuita?
«Le tecnologie per monitorare l’acqua sono fondamentali, in quanto esistono normative che regolano la distribuzione e i controlli su di essa. L’acqua deve essere certificata da enti riconosciuti, come l’Ausl, che effettua controlli e analisi in laboratorio. Inoltre, l’acqua viene disinfettata per evitare contaminazioni durante il lungo tragitto nelle tubature. A Reggio Emilia, ad esempio, si utilizza il biossido di cloro come disinfettante per mantenere la qualità dell’acqua».
Quanta acqua viene usata giornalmente o mensilmente da una famiglia a Reggio Emilia?

«Il consumo medio d’acqua a Reggio Emilia è di circa 200 litri al giorno per abitante. Questo consumo comprende tutte le attività quotidiane, come lavarsi o usare l’acqua per altri scopi domestici. Il consumo varia anche a seconda della consapevolezza individuale nell’utilizzo dell’acqua». Quanta acqua viene sprecata giornalmente? «Anche se non esiste un dato preciso, lo spreco d’acqua può derivare da due principali cause: il comportamento individuale e la gestione delle reti acquedottistiche. La prima dipende dall’attenzione di ciascuno nel non sprecare acqua, mentre la seconda riguarda la ricerca e la riparazione delle perdite nelle tubature. I tecnici sono costantemente impegnati nel cercare di ridurre le perdite e gli sprechi».

Esiste un piano per il riciclo delle acque reflue?

«Il trattamento delle acque reflue, noto come depurazione, ha come obiettivo quello di restituire acqua pulita all’ambiente. A Reggio Emilia, il depuratore nella zona industriale di Mancasale è specializzato nel riutilizzo irriguo dell’acqua depurata, a beneficio dell’agricoltura durante le stagioni calde e combattere la siccità. L’acqua trattata viene immessa in canali per l’irrigazione delle colture».

Come si sta preparando la centrale per affrontare eventi estremi come la siccità?

«Accumulando 10 milioni di litri d’acqua. Un altro obiettivo è ridurre le perdite nelle migliaia di chilometri di tubature, un lavoro che ci impegna in modo costante. Inoltre, si cerca di proteggere le fonti di approvvigionamento, monitorando le falde acquifere e prelevando l’acqua in modo alternato per evitare stress».

Ci sono innovazioni tecnologiche in arrivo nel settore della gestione idrica che potrebbero essere implementate nella centrale idrica Reggio Est?

«La centrale è già moderna, ma si sta cercando di migliorare ulteriormente l’efficienza energetica. Le pompe elettriche vengono sostituite con modelli a basso consumo e le reti acquedottistiche vengono distrettualizzate per ottimizzare la pressione dell’acqua e ridurre il consumo energetico. L’obiettivo è risparmiare energia pur mantenendo alta la qualità dell’acqua».
Collaborate con università o enti di ricerca per sviluppare istruzioni innovative?
«Iren, l’azienda che gestisce il servizio idrico, ha un settore dedicato all’innovazione che collabora con università ed enti di ricerca, i quali sviluppano soluzioni innovative per migliorare il servizio di distribuzione dell’acqua, testando e implementando tecnologie che possano portare benefici in termini di efficienza e qualità».

Che tipo di iniziative educative e di sensibilizzazione vengono promosse per informare sul risparmio idrico e sull'importanza della conservazione dell’acqua?
«Iren promuove la cultura del risparmio idrico attraverso il suo settore chiamato Eduiren, che organizza visite agli impianti e attività educative nelle scuole. Inoltre ci sono eventi come la Giornata Mondiale dell’Acqua, che si tiene il 22 marzo, che permettono al pubblico di conoscere meglio il servizio idrico e l’importanza della conservazione dell’acqua».
Possiamo chiederle perché l’acqua del rubinetto quando è nel bicchiere non è proprio trasparente?

«Quando si apre il rubinetto, l’acqua appare bianca o opaca a causa dell’ossigeno disciolto. La pressione nelle tubature causa la dissoluzione dell’ossigeno nell’acqua e, appena il liquido esce dal rubinetto, l’ossigeno si separa, facendo svanire l’opacità in pochi secondi. Inoltre, i moderni rubinetti sono dotati di filtri che mescolano l’acqua con l’aria, riducendo il consumo d’acqua e mantenendo una percezione di flusso abbondante». © RIPRODUZIONE RISERVATA